Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     In secondo luogo a voi, Signore e Signori, che così numerosi siete intervenuti a sentire le mie parole non certamente per udire cose nuove od in nuovo modo dette, ma per trovare una nobile occasione di aiutare fratelli dolorosamente colpiti.
     La crosta terrestre, quella che con strana, amara ironia, si suole chiamare la terraferma, è in realtà in un perpetuo stato di agitazione.
     Infatti come conseguenza del suo difetto di equilibrio e della sua intima struttura essa va soggetta a movimenti, che sono essenzialmente di due specie: lenti gli uni, bruschi e repentini i secondi. I movimenti lenti, i cosidetti bradisismi, sono generalmente ignorati od almeno trascurati dal grande pubblico, specialmente per il fatto che i loro effetti, tranne in alcuni paesi, come ad esempio in Italia nella regione di Pozzuoli, richiedono lunghi anni, anche secoli, a manifestarsi in modo sensibile. Tuttavia la loro importanza nella economia terrestre è tutt'altro che trascurabile se pensiamo che a tali movimenti lenti dobbiamo molte modificazioni stabili, profonde, nella faccia dei continenti, così il sorgere e l'accentuarsi delle catene montuose, la scomparsa di terre emerse, il sollevamento dei fondi marini, ecc.
     I secondi movimenti, quelli bruschi e repentini, colpiscono maggiormente la mente dell'uomo e gli incutono un giustificato terrore per le rovine e la morte che troppo sovente li accompagnano; l'Italia nostra ne sa purtroppo qualchecosa!
     Eppure questi movimenti che ci sembrano straordinari, considerati con l'occhio del geologo, hanno importanza talora molto minore dei movimenti lenti, essendo la loro azione relativamente ristretta e non portando come questi a risultati permanenti grandiosi.