Il Terremoto nella Marsica del 1915


Pagina 31 di 76       

%


     Ognuno poi dei focolari sismici ha sempre il suo centro che cade in mare ed è posto in corrispondenza delle massime depressioni marine e dei massimi rilievi continentali, ciò indica che uno stretto rapporto intercede tra le accidentalità della Terra ed i movimenti sismici; su questo rapporto torneremo tra breve parlando dell'origine del terremoti.
     La posizione in mare del centro sismico ci spiega il fenomeno dei maremoti, cioè di movimenti nei quali è la massa marina che viene affilata da scosse del fondo; di molti di essi non abbiamo altra notizia se non quella degli apparecchi che registrano scosse anche violente, a cui non corrispondono movimenti in luoghi noti della superficie terrestre. Qualche settimana addietro si è verificato tale fatto; fu come ognuno ricorda, segnalato un fortissimo terremoto, il cui centro sembra essere stato, in mare, tra Candia e Malta.
     Da maremoti devono provenire certe inspiegabili rotture di cavi sottomarini, e gli strani urti, anche fortissimi, risentiti non infrequentemente dalle navi durante la navigazione.
     Quando un terremoto si manifesta in prossimità di una spiaggia marina, o quando esso ha il suo epicentro nel mare in vicinanza alle coste, oltre al movimento del suolo, si può avere un movimento ondoso, cagione sovente di gravi disastri.
     Ordinariamente il mare si ritira lasciando comparire il fondo e mettendo anche a secco i porti; questo ritiro dura da 5 a 30 minuti, ma si sono verificati casi in cui si mantenne anche per ore. Così, nel 1690, durante il terremoto di Pisco nel Perù, il mare si ritirò di 15 km. per 3 ore.