Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Chi ammette l'esistenza della litosfera solida, poggiante più o meno continuamente sopra una zona fusa, la pirosfera situata alla sua volta sopra un nucleo solido, la barisfera.
     Questo nucleo centrale sarebbe però solido unicamente, perché sottoposto a fortissima pressione, ma in realtà avrebbe tale temperatura da dover essere, se diminuisse la pressione, anch'esso allo stato fluido.
     Pirosfera e barisfera sarebbero poi impegnate, pervase, quasi sature, di vapori e gas che tenderebbero ad espandersi, provocando un'altissima pressione dei materiali interni sopra gli esterni.
     In un'altra ipotesi si ammette l'interno della terra interamente solido, freddo ed il calore terrestre (di cui molti fenomeni ci rivelano resistenza: aumentare della temperatura in profondità; esistenza di acque termali talora caldissimi; lave con temperatura superiore ai 1000°, ecc.) sarebbe quindi non il calore residuo della massa fusa primitiva, ma la conseguenza di innumerevoli reazioni chimiche che avverrebbero nelle viscere del globo.
     Quivi starebbe la materia primitiva (da qualcuno ritenuta radio) formante un nucleo, dal quale, quasi per maturazione o fermentazione, si originerebbero gli elementi chimici, questi alla loro volta combinandosi variamente nelle sostanze minerali che formano poi la crosta terrestre.
     Diciamo di passaggio che vi sono fatti che sembrano escludere od almeno contrastare gravemente all'idea di un grande nucleo fuso nell'intorno della terra, cioè del fuoco centrale; abbiam visto già che la trasmissione delle onde sismiche avviene nell'intorno del globo come dovrebbe avvenire in un mezzo, non fluido, ma bensì a rigidità quasi doppia di quella dell'acciaio. Ora a spiegare tali solidità e rigidezza, qualora le si volessero derivare da compressione esercitata dalla crosta esterna, bisognerebbe ammettere per questa uno spessore straordinario, contrastante assolutamente con i dati ottenuti per diversissime vie e che portano ad assegnare alla crosta uno spessore massimo di 30-40 km. in certi casi molto minore, anche di appena pochi km.