Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Non mi nascondo che l'idea del Cortese (e neppur lui se l'è mai nascosto!) potrà a molti parere paradossale e sono sicuro che qualcuno avrà sorriso nel sentirmi esporla. E pure quante cose che sembrarono già paradossali appaiono ora naturalissime.
     perché non sarebbe da prendere in considerazione un'idea, quando da esse potrebbero forse venire risparmiate migliaia di lire ed evitati tanti crudeli disastri?...
     Il problema, una volta definita sicuramente la realtà del fenomeno, si riduce ad un puro problema di ingegneria; quello cioè di arrivare con pozzi e trivellazione alla profondità di 6-10 mila metri...
     Ed allora, signori! è risolvibile! Basta tener presente che vi sono pozzi di miniera profondi anche 2 mila metri e che si sono già fatte trivellazioni fino alla profondità di 1700-1800 metri per ricerca di minerali e di petrolio...
     Sarebbero opere costose, non lo nego; ma chi rimpiangerebbe il denaro speso per salvare anche soltanto una vita umana... in questi tempi in cui tanto se ne spende per distruggerla!
     La massima del prevenire non reprimere por una volta tanto troverebbe unanimità di consenso!
     Signori,
     Ho finito. Ancora vi ringrazio della benevole attenzione con cui avete seguito le mie parole; ché, se la conferenza non ha corrisposto alla vostra aspettativa e vi ha forse annoiato alquanto, compatite me, pensando allo scopo che mi mosse, ed aggiungete la noia di oggi agli altri sacrifizi che già vi siete imposti per lenire la miseria di disgraziati fratelli. Sono sicuro che non la rimpiangerete!»
     Un entusiastico scoppio d'applausi salutò il prof. Roccati quando terminò la sapiente conferenza.
     Il comm. Lazazzera, il comm. De Petris, il sindaco della città e gli assessori, il nostro Direttore e tutti i componenti il Comitato Provinciale di Soccorso si strinsero al prof. Roccati e si felicitarono vivamente con lui.

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     Dando oggi relazione della bella conferenza non dobbiamo dimenticare di dire una parola di gratitudine agli egregi giovani fratelli Muzii, che gentilmente misero a nostra disposizione la loro magnifica macchina cinematografica, e di attestare la nostra riconoscenza al chiar.mo prof. Mario Allegretti, dell'Istituto Tecnico, che con squisita cortesia accettò di eseguire le numerose proiezioni.