Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Il 10 settembre dell'istesso anno, prima che spuntasse l'alba, la città fu desta da una nuova e violentissima scossa di terremoto, che portò la costernazione in alcune famiglie, perché vi fu qualche vittima.
     Il secolo XIX fu benigno pei Teramani che non ebbero a soffrire danni per nuovi terremoti. Qualche scossa venne a turbare di tanto in tanto i cittadini, e la più sensibile fu quella verificatasi nel 1888, durante l'Esposizione Provinciale.
     La sventura che ha colpito nuovamente l'Italia non renda immemori gli italiani dei doveri che su di essi incombono nell'ora che volge.
     Si sollevino pure i colpiti dal terremoto ma cessino i lamenti e si diano nove energie alla nostra azione pratica per la grandezza d'Italia.
     ADONE SOLARI


Avezzano - Via Roma

La sismicità dell'Abruzzo
e la Conca del Fucino

     Oramai le notizie più precise e i particolari più minuti son valsi ancora meglio a confermare che il parossismo tellurico del giorno 13 gennaio deve essere considerato fra i più disastrosi che la storia dei terremoti ricordi nel nostro paese.
     Di terremoti rovinosi la storia dell'Abruzzo ne registra parecchi; nessuno però fu più violento di quest'ultimo, specie se si consideri la estensione della regione su cui ha portato distruzione e morte. Per la brevità della sua durata messa in relazione coll'intensità del fenomeno, il terremoto del Fucino può essere paragonato a quello terribile di Melfi, del 14 agosto 1851, in cui la prima scossa disastrosa durò 4 secondi soltanto; e come il terremoto del Vulture si propagò verso il mare, con maggiore violenza, seguendo la valle dell'Ofanto, così questo del Fucino si è diretto con più rovinosa azione verso il Tirreno anziché verso la sezione più alta dell'Appennino ed ha seguito la valle del fiume Liri verso il circondario di Sora. E' bene però notare che il terremoto di Melfi ebbe un'area meno vasta di scuotimento fortissimo e fece un numero molto minore di vittime umane.