[Elenco dei Nomi]

(...segue) Piermarini Bonaventura
monsignore, insegnante, Teramo (6-1-1907)

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con buoni auspicii i giovani chierici della sua diocesi. Il giovane seminarista di Nereto ben presto vi si fece notare per la sua condotta irreprensibile, per l'ingegno perspicace e pel grande amore allo studio. Pertanto a 23 anni nel '55 potè essere ordinato sacerdote, posto prefetto d'una camerata e poi eletto maestro nello stesso seminario. Furono i suoi primi passi nella vita sociale. Si preparò anche nella cura delle anime e per più anni fu coadiutore del Vetuschi nel quarto di Porta Romana. Ma anch'egli si trovò parroco in compagnia di due altri valorosi, Cesidio Mancini e Giuseppe Cimini. In una gara felice tra loro sulla via del bene e del sapere, compagni nell'altare e compagni nella cattedra, chè tre parrocchie della città e tre scuole del Seminario erano affidate a loro. E i loro cuori retti e le loro menti colte risposero appieno all'aspettazione dei superiori e dei cittadini. Il Mancini emergeva per la scienza, il Piermarini per la eloquenza e il Cimini per la mitezza. Questa terna, questa triade per un decennio, dal '65 al '75 impresse orme luminose di bene nella nostra città e rivive a memoria di tutti di quella età, e non cessò in tutti di quella età, e non cessò in parte che quando, per entrare in altro campo, furono aggregati secondo il loro merito al Capitolo aprutino. Il Piermarini nel 68 dopo l'allontanamento de' Francescani, fu anche rettore fino al 1900 nella chiesa della Madonna delle Grazie. Oh chi non ricorda novene e mesi di discorsi nella Madonna delle Grazie, dove dall'aurora ai primi raggi del sole pendevano dalle sue labbra intere turbe devote d'ogni classe della città e del contado? Egli appariva tutto fervore e tutto amore per la madre del cielo e per la vergine immacolata faceva palpitare e spesso versar lacrime, e dall'altare riuscì oratore

(segue...)