Guido Bindi
Lacrime (in memoria di Blanda Bindi)


Dio

    Ho riavuto la credenza in Dio nella guerra terribile, lassù, nella baracchetta del posto di medicazione di battaglione, nelle notti senza voci e senza sonni, tra gli scoppi delle fucilate, nell'attesa della bufera, sdraiato sulla misera brandina, tremante del freddo delle Alpi e del freddo de la morte che alitava vicina.
     Le domande di vita e di morte tormentavano l'anima...
     — Perché vivere se la morte è la fine d'ogni tormento ?...
     — Perché morire se la vita è pur tanto bella?...
     Da una fessura della baracchetta penetrava la luce di una stella, e l'anima stanca se ne fuggiva verso di lei... Cammina, cammina, povera anima, fino a la stella e oltre la stella nello spazio che non finisce, fino ad altra stella che non vedi, e ancora oltre la stella invisibile, cammina, cammina...
     E torna indietro, povera anima, chè sei troppo piccina, e ti perdi nell'infinito... Torna a riascoltare lo scoppiettio delle fucilate... Ogni sibilo è un lamento di anima, ogni scoppio è uno schianto di anima...
     — Perché vivere ?... Perché morire ?...
     Sento un balbettio... son le mie labbra stesse che mormorano la preghiera... quella di lei, coricata sul letto accanto a mamma... quella di ogni sera...
     — Bebé !... Bebé !... Io prego con te : l'anima mia è tornata d'oltre le stelle e ricrede in Dio !...