Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Nel 1860 vi erano tre conventi, uno fuori la porta principale, ossia porta di Napoli; convento dei Minori Osservanti, sotto il titolo di S. Maria dei Lumi, ed ivi rimase a custode padre Rocco d'Acri.
     Nell'interno, e propriamente vicino la piazza, quello dei Minori Conventuali, sotto il titolo di S. Francesco, dov'era guardiano padre Luigi Susi d'Introdacqua vicino Solmona; e Custode, ossia Tesoriere, P. Leonardo Zilli (6) da Campotosto, provincia di Aquila.
     Il terzo dei Cappuccini, in fondo alla Città, ove era guardiano padre Domenico da Teramo.
     Appena cominciato l'assedio, i frati andarono via, e rimasero nel primo convento il P. Rocco, e nel secondo p. Leonardo Zilli. (7) (b)
     Coloro che hanno scritto di Civitella dicono che ebbe origine dagli antichi abitanti della scomparsa Truentina, città situata un tempo presso Colonnella, alle foci del Tronto, i di cui abitanti vi si stabilirono dopo la rovina della loro patria, e memori sempre della propria origine, le diedero il nome di Civitella del Tronto.
     Sui primi tempi altro non era che una piccola rocca, resa assai forte dalla stessa natura: acquistò molta celebrità nel secolo XVI, per la valida resistenza fatta alle armi del Duca di Guisa, il quale fu costretto allontanarsene. Il castello fu ampliato e meglio armato in seguito alle vertenze sorte tra Papa Paolo IV ed il Re delle due Sicilie e di Spagna Filippo II. Di poi fu una frontiera delle più considerabili del Regno di Napoli. Le sue fortificazioni furono ancora più estese nell'anno 1801. Nel 1806 con indicibile coraggio e con pochi uomini, per lo spazio di quattro mesi, il Comandante di questo forte, Matteo Wade Irlandese, resistette ad un ostinato blocco di cui lo cinse l'armata francese.

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(6) Padre Leonardo Zilli da Campotosto (1819-1861), frate conventuale, tesoriere del convento di San Francesco in Civitella fu uno dei più accesi fomentatori della resistenza borbonica, nel periodo dell'assedio della fortezza. Il suo coinvolgimento gli valse la fucilazione il 3 aprile 1861 sul Largo del Belvedere a Civitella insieme agli altri irriducibili della resistenza.

(7) (b) Di questi Conventi, e di questi Frati si è dovuto dire, perché in seguito si leggeranno le parti che hanno sostenuto nell'Assedio P. Zilli e P. Rocco.