Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Nel cercare di effettuar tutto ciò, con tutto il civile coraggio, che spero essere in me; avvalorato dal consiglio e dal concorso di tutti i buoni della provincia, interessati più che me a questa sacrosanta impresa di trasformazione; dichiaro altamente ed apertamente, che come sarò consigliere e benevolo de' timidi, de' retrivi, ed anche de' retrogradi, nell'ignoranza del bene; sarò severissimo co' precipitosi, inesorabile co' reazionarii nella scienza del male. — La marcia della libertà e della nazionalità, che son le verità civili e politiche delle genti, è ora provvidenziale in Italia; epperò che non ha d'uopo di spinta, ed ogni qualsiasi opposizione è vana: — Spingerla sarebbe un precipitarsi, opporsi sarebbe esserne soffogato. — Si accompagni dunque, e si prevenga ogni qualsiasi scossa da turbar l'ordine della società e che costar possa sangue cittadino. — É questo il pensiero del governo, il nostro, dello stesso Dio.
     Adempiuto che avrò siffatta arduissima missione, assumo sin da ora obligo solenne co' miei concittadini ed amici, con voi, con la mia stessa coscienza di tenermi per dimesso. La giornalistica e parlamentaria ambizione ha più potenza sul mio spirito che non è quella delle cariche e degli onori. — Sarò superbo se potrò meritarmi l'amor vostro con quello dei rimanenti miei Abruzzi, (unico patrimonio ch'io aspiro lasciare ai miei figli); superbissimo se potrò, quando che sia, lasciarvi, come ora ne vengo, desiderato da voi.
     Napoli 31 luglio 1860
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     P. De Virgilii (8) (c)

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(8) (c) Venne in agosto e vi stette sino a tutto il 1860, poi fu rimpiazzato da Decoroso Sigismondo di Bomba Provincia di Chieti.