Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Tale fu il caso di quella disgraziata giornata.....
     Il 15 marzo, un tal Filippo Poli, di Clemente, di anni 27, nato in Roma, Caporal Foriere del Genio, bravo giovane, che assisteva nel magazzino delle sussistenze, per una di quelle fatalità, che spesso si verificano nella vita umana, da Ponzano volle salire al Convento di S. Maria ivi poggiato ad una delle trincee fatte vicino la Chiesa del Convento, fumando un sigaro, ed aspirandone con voluttà il profumo, guardava, direi quasi, in modo provocatore verso il Forte, — quando una palla di cannone tirata a caso o ad arte, venne a colpirlo proprio nello stomaco, in modoché il corpo fu diviso in due parti.
     Il cadavere sformato del povero Poli fu riportato in Ponzano, dove tra il compianto dei compagni d'armi, e dei naturali di quel Villagio, gli si resero convenienti funerali. Il cadavere fu seppellito in quella Chiesa Parrocchiale.
     Le nostre perdite adunque in tutto il periodo dell'assedio e nel circuito di esso, furono ben poche, — in tutto sette uomini; cioè i tre bersaglieri barbaramente bruciati nella Chiesa del Convento, come è narrato nella prima parte di questo racconto, l'altro bersagliere morto pel tentato assalto, il povero Foriere Poli, il Garibaldino ferito nella gamba e morto nell'Ospedale di Teramo, e la Sentinella morta combattendo in Villa Rocca. Le perdite che i nostri nemici si ebbero nei diversi tentativi di sortita, non si seppero mai quali fossero state, perché morti e feriti se li riportavano con loro.
     Tra gli avvenimenti che si svolsero nell'assedio di Civitella, non va dimenticato quest'episodio curioso assai, e che formerà sempre materia di riso per chi legge o scrive.