Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Finalmente il giorno 24 marzo il P. Zilli fu ritrovato dentro un forno, dietro denuncia di un soldato di artiglieria Borbonica, che trovavasi in carcere imputato di aver preso parte alla ribellione contro il Comandante, e per questa denuncia che fece contro il P. Zilli, fu rilasciato in libertà. L'artigliere era cognominato Capocchietto ed era del Comune di Nereto.
     Lo Zilli fu trovato con un abito militare sotto la tonaca. Giudicato dal Consiglio militare di guerra fu condannato a morte. La mattina in cui ebbe luogo la esecuzione, 6 aprile, volle rivedere il suo Guardiano P. Luigi, il quale era ritornato in Convento, appena seppe della resa del Forte. Lo Zilli fu fucilato per la schiena e nel fatale momento fu assistito dal Pievano della Collegiata di S. Lorenzo D. Beniamino de Pacifici. (37) (i)
     In seguito si costituì un Tribunale Militare Presieduto dal Maggior Finazzi, nel quale funzionava da avvocato fiscale il Tenente de Fortis. Fu questo Tribunale che trattò le cause a carico del Porta Bandiera di Artiglieria Sammartino (38) e di varii Sotto Uffiziali e Soldati della Guarnigione, imputati di ribellione e di complicità nei reati commessi da P. Zilli, Messinelli e Zopinone. In queste cause il Presidente volle che io ne assumessi la difesa.
     Sammartino fu convinto d'aver rubato l'orologio al Tenente Cipolla, del quale si è parlato nel fatto avvenuto il 21 dicembre: e come abbiamo detto, P. Zilli, Zopinone e Messinelli furono condannati a morte (39) per reati comuni e ribellione e per aver imposto al Comandante Ascione di non cedere la piazza, anche dopo gli accordi presi col Generale della Rocca. — Gli altri a diverse condanne di lavori forzati, tutti per le disposizioni contenute negli art. 415 e seguenti dello Statuto penale militare per lo Regno delle due Sicilie del 1819 allora in vigore.

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(37) (i) P. Zilli era di Campotosto piccolo Comune della Provincia e Circondario di Aquila, che giusta l'ultimo censimento ha una popolazione di 2005 abitanti. Luogo montuoso, ove quasi tutti sono addetti alla pastorizia: apparteneva ad una famiglia di agricoltori piuttosto comoda; forte di complessione si faceva temere per la sua forza fisica e non per bontà di animo e non come un servo di Dio. Le due donne sono di bassa condizione. La Giuditta era ritenuta per una profetessa. Lo Zilli la esorcizzava nei gradini dell'altare, e senza saperlo, la magnetizzava.

(38) Domenico Santomartino, aiutante di artiglieria e comandante il personale dell'arma. Processato dai piemontesi, fu inizialmente condannato a morte, ma, grazie alla intercessione dei francesi, la sua condanna fu tramutata in 25 anni di carcere. Rimase ucciso durante un tentativo di evasione dal carcere di Savona, il forte di Priamar.

(39) La condanna a morte del bandito Di Bonaventura e di Messinelli fu emessa senza alcun processo ed eseguita la mattina del 21 marzo 1861 nel Largo del Belvedere. Il generale Mezzacapo informando Cavour con un telegramma ebbe a scrivere: “Ho creduto di dover dare un pronto esempio facendoli fucilare”. Padre Zilli fu invece ritrovato in un pozzo dove si era nascosto e fucilato, nello stesso Largo del Belvedere, il successivo 3 aprile.