Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     La Patti mi aveva promesso di cantarli, ma non mi tenne la parola. Ne voleva la dedica, ma da me non l'ottenne, avendo io desiderato che cantasse la mia melodia prima di farla stampare. Mi recai infatti da lei col mio violoncello e col maestro Bevignani, ma Ella si limitò a farsi canticchiare il pezzo dal Bevignani stesso: mi accorsi allora che la Patti non sapeva leggere bene a prima vista. Queste sono le artiste così acclamate e tanto lussuosamente pagate! Povero Braga!” Tornato a Parigi, vi ritrovò Adelina Patti, la quale in appresso si mostrò sempre affettuosa e cortese col nostro Braga, desiderandolo ed invitandolo a quelle serate teatrali di maggiore interesse per lei.

Braga e Tosti.

     Qui mi permetto di aprire una breve parentesi alle Memorie autobiografiche di Gaetano Braga per mettere in maggior luce, con alcuni miei ricordi personali, l'amicizia, l'affetto e la stima che strinsero l'illustre e già famoso musicista Giuliese al giovanissimo Francesco Paolo Tosti, poco noto allora e quasi alle sue prime armi, ma che poi doveva elevarsi a tanta celebrità. Spesso ospite desiderato e gradito a Giulianova di Gaetano Braga, Tosti trovò nel!' amico un vero estimatore del suo talento musicale; colui che lo comprese, lo aiutò, lo incoraggiò e contribuì a segnalarlo alla stima ed all'ammirazione del pubblico più eletto.
     Verso il 1872, o in quel torno, la nobile Sofia Acquaviva d'Aragona, che alle grazie seducenti della persona ed all'ingegno elettissimo, congiungeva le doti più squisite dell'animo ed un cuore compassionevole ed aperto alle altrui sventure, ebbe il nobile pensiero di promuovere, nella mia piccola, graziosa e ridente Giulianova, una serata musicale a beneficio e sollievo delle famiglie povere del paese. Sofia Acquaviva sortì da natura ingegno assai vivo, perspicace e versatile, coltivato dalle amorevoli ed assidue cure dei suoi e diretto da valorosi maestri; scriveva prose e versi in italiano ed in francese con forbita facilità, dipingeva all'olio ed all'acquerello, suonava il piano, cantava con voce dolcissima e con grande espressione, attendeva a' più delicati lavori muliebri con fine e delicato gusto, e non come fanno le molte dilettanti, ma con vera inclinazione ed intuito di artista; ecco perché nessuna, meglio e più di lei, poteva raccogliere intorno a sé maggiori simpatie e quanto di meglio, in quei giorni felici, onoravano il nostro forte e gentile Abruzzo.