Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Al nipote Gaetano, da lui più che figliuolo teneramente amato e che credé giustamente degno di continuare il nome suo, aveva scritta la sua ultima volontà. Precedono queste memorande parole: “Non guardare a quello che ho fatto, ma a quello che avrei voluto fare; ti devi compiacere solo di questo: che ti lascio un nome intemerato; se non passo alla posterità, Voi tutti sapete che feci il possibile per me, per voi, per l'arte! Io non so se qualche anima pietosa, quando sarò morto, si ricorderà di me, ma posso dichiarare che fui buon figliuolo, buon fratello, buon zio, buon italiano, entusiasta della patria mia. E come artista? Aspetto da' posteri la sentenza! Sono nato a Giulianova nell'Abruzzo, fui educato a Napoli, sono stato molto tempo a Parigi, ma sempre, dal 1857, mi sono innamorato di Milano, e quivi, dal 1894, decisi di passare gli ultimi giorni miei; e qui dovranno riposare le mie ceneri. Voglio essere cremato, e se morirò a Varenna, le mie ceneri dovranno essere custodite nella più italiana delle Città”. Egli volle che sulla sua lapide dovessero essere scolpiti solamente il suo nome e il giorno della nascita e della morte: niente altro. Gaetano corse a Milano e religiosamente ubbidì a' voleri dello Zio. Le ceneri di lui riposano nel Camposanto Monumentale! (38)

Braga compositore e violoncellista.

     In Gaetano Braga bisogna distinguere il compositore di opere teatrali e da camera e il violoncellista. Senza tener conto di Zoè, di cui scrisse solo il primo atto, quando era ancora alunno del Conservatorio Musicale di Napoli e da lui condannata alle fiamme, e d'Imperia, di cui musicò la prima parte su libretto di Piave, e non andò oltre per consiglio di Mercadante, abbiamo di lui: Alina, opera in due atti. L'argomento è tolto da un romanzo di George Sand, e tra molte difficoltà, fu data il 27 luglio 1853 nel R. Teatro del Fondo, con pieno successo di pubblico e di critica. I giornali e le riviste del tempo ne parlarono con lode ad incoraggiare un giovane che aveva appena compiuti 24 anni ed era alle sue prime armi. La partitura di Alina fu venduta per 130 ducati all'editore Clausetti!

(38) Scrissi all'on. Belloni, Podestà di Milano, per sapere quali onoranze funebri furono rese a Gaetano Braga e quale la epigrafe scolpita sull'urna, che racchiude le ceneri di lui. Egli mi rispose cortesemente con la lettera che segue e che pubblico integralmente, rendendo vive grazie all'illustre Uomo per la sollecitudine e per la bontà, con la quale accolse il desiderio mio. "Negli atti funerari riferentisi al grande Maestro Comm. Gaetano Braga, trovo copia del di lui testamento, che è così redatto: 'Desidero e voglio essere cremato dopo la mia morte. Non voglio né funerali, né fiori, né inviti. Basta un carro di ultima classe, che mi porti nel crematoio che trovasi nel Cimitero Monumentale di Milano. Dopo la cremazione del mio corpo, le mie ceneri si metteranno in un' urna di marmo nel colombaio, che nel crematoio stesso esiste: sotto l'urna, una lapide di marmo avrà scritte queste parole: Gaetano Braga nato a Giulianova e morto cittadino Milanese. I nobili Giulio e Pippo Vigoni saranno i miei esecutori testamentari. Proibisco che le mie ceneri uscissero da Milano. La cremazione del mio corpo sarà diretta dal Presidente della Società di cremazione di Milano'.” L'on. Podestà aggiunge: “Ritengo che la volontà del Defunto, contraria ad ogni pompa di onoranze, sia stata rispettata. Sta di fatto che la lapide al Cimitero Monumentale porta la seguente, semplice iscrizione: Gaetano Braga nato a Giulianova, morto Cittadino Milanese — 29 Giugno 1829-20 Novembre 1907”. Così non mi è riuscito mai di sapere di quali decorazioni il Maestro fosse insignito, perché Egli nelle sue Memorie non ne parla mai, né notizie o documenti esistono presso il nipote di lui. Mi rivolsi all'illustre Boselli, che da tanti anni mi onora della sua benevolenza, e da lui seppi che Gaetano Braga fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia il 22 Settembre 1874, su proposta del Ministro della P. I., promosso Ufficiale dello stesso ordine il 31 Maggio 1883; Commendatore il 13 Luglio 1886, su proposta dello stesso Ministro, e finalmente Uffiziale dell'Ordine Mauriziano, motu proprio di S.M. il Re, il 13 Ottobre 1892. Venne anche insignito della Legion d' onore e di decorazioni Spagnuole e Portoghesi. Fu membro d'importanti Commissioni musicali e d'insigni Accademie artistiche. Di queste onorificenze egli però non fa mai menzione, né pare che mai in pubblico se ne sia fregiato.