Federico Adamoli
Lo Scudo d'Abruzzo. Tra storia e sport
fasti e documenti di una competizione di motociclismo
(1935-1961)


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     In complesso il percorso si ritiene collaudabile subordinatamente però alla osservanza delle seguenti prescrizioni:
     1) la Provincia ed il Comune di Teramo, quali Enti cui sono affidati alcuni tratti di strada facenti parte del Circuito, e che stanno interessandosi dei lavori tuttora in corso, dovranno provvedere, ciascuno secondo la propria competenza, a completare i lavori e le riparazioni in atto, di cui è cenno innanzi, provvedendo inoltre a rialzare, con materiali idonei, quelle banchine che ora risultano parzialmente scalzate; a provvedere alla verniciatura e tinteggiatura delle opere di civilizzazione e le alberature site saltuariamente lungo i singoli tratti stradali; a mantenere razionalmente e costantemente lo stesso piano carreggiabile e le banchine, togliendo anche quelle erbe ora ivi esistenti, fino ai giorni delle gare. Inoltre, la Provincia di Teramo ed il Comune di Teramo dovranno provvedere a sgombrare totalmente il piano viabile e le banchine stradali dai materiali ed attrezzi ora ivi depositati, e ripristinare le segnalazioni, specie nelle curve. In particolare i due Enti in parola, dovranno rimuovere la graniglia di saturazione che non risultasse incorporata nel manto protettivo. L'A.N.A.S., provvederà da parte sua, a mantenere il tratto di propria competenza della SS. N. 81. Il rappresentante dell'A.C.I. di Teramo, quello del Moto-Club di Teramo, controlleranno che quanto sopra prescritto sia stato realizzato, sotto la loro piena responsabilità, anche per quanto concerne la riuscita dei lavori eseguiti, durante lo uso del percorso da parte dei partecipanti alle gare e per quanto concerne tutti gli accorgimenti da adottare e le opere protettive da eseguire per garantire la incolumità degli stessi partecipanti.