Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     Se il cimitero è posto in località opportuna, se le fosse sono debitamente profonde, se i nuovi seppellimenti si facciano in esse dopo il lasso di tempo riconosciuto necessario alla completa dissoluzione dei cadaveri, ripetiamo, un camposanto non è mai causa d'infezione, sia per l'aria che per l'acqua. Cominciamo da questa. Ma prima siaci permessa una digressione su degli asserti del signor Pappenheim, un dottore parigino, della cui autorità tanto opportunamente si valse uno scrittore medico belga, nel suo libro Brulons nos morts. Ecco con quanta profonda cognizione dettò le sue lezioni nell'inquinamento dell'acqua potabile l'enunciato professore: «Se, egli dice, la chimica organica avesse fatto maggior progresso, se si conoscessero perfettamente le materie organiche contenute nell'acqua potabile, si troverebbero delle sorgenti di acque contenenti sostanze putrefatte di proteina, e di altri detriti analoghi, con grave danno di coloro che usano tale acqua, e si scoprirebbero di sicuro che il male proviene da qualche cimitero, prossimo o lontano.
     Un sospetto, un'ipotesi è dessa non della scienza, ma del sig. Pappenheim, convertiti in tesi. E diciamo sospetto, perché egli stesso afferma che la chimica organica ignora le materie organiche contenute nell'acqua potabile; nel quale stato d'ignoranza, come si potrà affermare che le sostanze organiche le quali possono essere contenute dalle acque, sono velenose? Ma ammettiamo per vera l'ipotesi, perché attribuire l'infezione delle acque a qualche cimitero, o non piuttosto ad infinite altre cause deleterie e fonti d'infezione disseminate per il suolo d'ogni regione? Se tanta rabbia si nutre contro i cimiteri, perché si tollerano certi opificii che esalano dei putridi miasmi che sono veramente insoffribili? perché si sopportano dentro le mura delle città le fabbriche di colla? perché si soffrono vicino all'abitato le fogne, le cloache, le paludi? perché non si risanano le maremme? Oh! prima di chiamare i cimiteri cagione unica di malattie, e contagio, badate a quello che si respira in ogni istante della vita, anche nei centri di popolose e civili città. Là voi avete gassometri, macellerie, deposito e fabbriche di concime, stalle, magazzini di luridi cenci, filande a vapore e scardatorie di cascame di seta, concerie di pelli, distillerie industriali, dove si lavorano, si distillano le materie più fecciose e più ributtanti.