Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     A proposito, il distintissimo chimico sig. Ayr, il quale benché cremazionista, pur non potè fare a meno di annunziare negli annali di chimica, che dall'abbruciamento dei corpi provengono alcune gravi e perniciosissime conseguenze. In natura tutto è metamorfosi, egli dice, la materia è sempre l'istessa; essa acquista solo forme diverse. Se gli animali e i vegetali dopo la loro morte non ridonassero, secondo le leggi naturali, alla madre natura gli elementi che li hanno prodotti, è certo che dovrebbero scomparire dalla superficie terrestre ogni pianta, ed ogni animale, perché alla natura mancherebbero gli elementi coefficienti per plasmarli.
     L'uomo deve necessariamente morire e naturalmente scomporsi per dar luogo e materia di vita ad altri. In tale trasformazione degli esseri viventi, consiste l'ordine di natura. A queste profonde e giuste osservazioni fanno eco Liebig e tanti altri Sommi Scienziati, quando dicono che gli elementi dei corpi organici per l'effetto di azioni chimiche, conseguenze naturali della morte, riprendono le forme primitive, sotto le quali diventano elementi di una novella generazione.
     Dunque è tanto antigienica la cremazione, che nel caso in cui riuscisse a circoscrivere gli effluvii tutti dei corpi, si ucciderebbe la vita dell'universo: che se non riesca a circoscriverli questi effluvii lo renderebbero addirittura malsano. Quale scampo di uscita adunque resterebbe ai fautori della misera cremazione. Nessuna!
     Ma sentiamo gli avversarii. Essi sostengono che la elevata temperatura, necessaria per l'abbruciamento dei cadaveri, distrugge ogni sorta di parassitismo a animale e vegetale. Non è perciò questo un reale vantaggio per la pubblica igiene? Sì, risponderemmo noi, se realmente ciò si avverasse; ma disgraziatamente non è così. In fatti il calorico ha un'azione diretta sopra i corpi, e nelle molecole produce una lotta tra la forza repulsiva e quella di attrazione. Quindi sotto l'influenza del calore i corpi prima si dilatano, e poi assumono un diverso stato, cioè dal solido passano al liquido e dal liquido a quello di fluido aeriforme. Avvenendo una tale operazione, i parassitismi, debbono sparire tra le fiamme della combustione; ma come arrestare o imprimere lo sviluppo delle parti volatilizzabili dei vapori e dei gas, che sprigionandosi dai corpi si slanciano negli strati aeriformi, i quali (trattandosi non di lievi esali, come quelli provenienti dall'inumazione, ma di gravi copiosi e dannosi, anche perché prodotti tutti di botto, né assorbiti da verun disinfettante, né diluiti così facilmente dall'aria) ne restano certamente guasti e corrotti? Di un odore puzzolente, che è spesso indizio sicuro di infezione, come allorché si bruciano abiti, tessuti e specialmente certe sostanze organiche, che, quantunque siano a di stanza, pure non tardate ad accorgervi, poiché le narici ne soffrono, i polmoni respirano un'aria che avvelena il sangue. Con l'abbruciamento allora direte che si sono distrutti i parassiti?