Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


Pagina 72 di 108       

%


     Ma gli avversari ci rispondono: gli esali del meccanismo crematorio, per quanto densi, sono altrettanto diluiti dalle immense masse di aria. Benissimo, ed è per questo che ci prendiamo la libertà di applicarla anche noi ai pochi e tenui miasmi delle tombe. O bella, è curioso il fatto!.. allora l'aria benefica sarebbe propizia solo ai crematori.
     Non vogliamo passare in rassegna i diversi metodi di cremazione, propugnati dall'uno o dall'altro dei moderni bruciatori; a chi i roghi, a chi i forni, a chi i liquidi piacciono, giacché ciascuno ha il suo gusto. Altri preferiscono il sistema delle fiammelle elettriche a gas illuminanti, che abbruciano i corpi raccolti in una borsa di reticella, e collocati entro un'urna od anfora verticale di terra refrattaria. Questo sistema però ha due grandissimi inconvenienti: il primo è, che dovendosi estrarre dalla cassa funeraria i corpi alle volte già in putrefazione, per riporli nell'urna accesa, si avrà il contatto dell'ossigeno con elementi insalubri e nocivi, dai quali l'aria resterà molto più infetta che non dalle fantastiche esalazioni dei cimiteri ben custoditi: il secondo inconveniente proviene dalla natura stessa del vagheggiato forno crematorio. Si assicura che sotto l'azione delle fiammelle non si svolgano all'esterno che vapori acquei ed acidi, tra i quali si annoverano l'acido carbonico ed il nitrico. Ora osserva il Valdameri, l'aria satura di questi due acidi è tutt'altro che innocua; è nociva.
     Ma puranco la scienza giungesse ad impedire ogni venefica evaporazione, è certo soggiunge il citato autore, che non si può impedire l'uscita di moltissimi gas, i quali frammisti all'aria sono da noi assorbiti; o che per mezzo della pioggia passano a fertilizzare le nostre terre. Questi gas o particelle elementari del corpo umano, in breve servono a mantenerci in vita. E perché vi sentite rabbrividire al pensiero che dalle supposte esalazioni dei cimiteri, il fosforo dei nostri zolfanelli, il fiorellino del prato e la rustica cicoria dei nostri cimiteri contengono un atomo del sangue di tanti eroi; una molecola del cervello di tanti sapienti che illustrarono i secoli col loro genio?... perché, ragionando sopra di un abuso o di un fatto accidentale, sapendo che l'erba dei camposanti si vende in alcuni luoghi per fieno, grato pasto del bue, il quale a sua volta diviene cibo gradito dell'uomo, accigliati e indispettiti, gridate fieramente: colpa ai cimiteri, noi mangiamo di noi stessi!.. Eppure col vostro metodo, la dolorosa induzione, diverrebbe una realtà legale e costante.