Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Verso le otto della sera fui a Lione e rimasi attonito a guardare le rive del Rodano tutte illuminate che mi rappresentavano in grande il bello Arno e la cara Firenze.
     Ma che vi dirò io di Parigi? Sono salito in cima alla torre di Solferino che sorge in cima del Monmartre e quanto l'occhio può stendersi ho visto sempre la città. Di tratto in tratto si sollevano torri; là è la cattedrale di Notre Dame; là è la colonna Juilliet agli eroi del 1830; là è la colonna Vandome fondata coi cannoni di Austerlitz (39). In mezzo come maestosa la Senna e spesso la solcano vapori che arrivano da Calais carichi di passeggieri ad ogni tratto un ponte di ferro; di là pubbliche passeggiate di quà i Champs Elysées dove e i caffè cantanti ed i balli pubblici ed i Circoli olimpici e tutto perché il popolo si diverta.... e non pensi che a divertirsi!...
     E ieri era li seduto ai Campi Elisi e tutto in un momento vidi un correre di gente nella strada di mezzo: che cosa è? Passava l'Imperatrice con un bel seguito e andava verso l'arco della Vittoria che sta dove si ricongiungo i tanti Boulevard dei quali uno si dilunga per ben ventidue miglia. Ma le son cose infine che non val la pena ridirle ed io non le parlerò dei giardini delle Tuillieris (40) né delle decorazioni che sono barocche in tutti i luoghi né dell'architettura che per tutto è pesante. Le dirò che sono stato al Museo du Louvre dove dapprima è una buona collezione di cose Egiziane e Persiane; dipoi poche sale di quadri barocchissimi ed infine luoghi immensi ripieni tutti di robbe nostre! Povera Italia!... Raffaello Michelangelo Leonardo B. Angelico P. Veronese e tutti i nostri grandi formano la meraviglia del grande Museo d'Europa! E la Francia? La civilissima Francia non ha potuto esporvi altro che il cappello di Napoleone ed il giubbino che portava a S. Elena e la scarpa di M.a Antonietta del 1799!!... Ed anche tu o povero mio paese trionfi tra le glorie antiche d'Italia e le tue maioliche gelosamente custodite formano l'ammirazione dello spettatore! E l'Italia non le conserva e li vende a vilissimo prezzo!...

(39) La colonna Vendôme venne abbattuta nel 1871 ma fu ricostruita dopo la caduta della Comune con il recupero delle lastre di bronzo originali; la colonna di Juillet venne invece costruita sul suolo dove sorse la Bastiglia per commemorare le tre giornate del luglio 1830.

(40) I Giardini dei Tuileries sono i più antichi giardini in stile francese di Parigi. Si estendono su una superficie di 25 ettari e vennero creati nel 1564 dal fiorentino Bernardo Carnesecchi su incarico di Caterina dei Medici. Originariamente questi giardini furono realizzati secondo il modello italiano ed erano parte integrante del Palazzo delle Tuileries che nel 1871 durante la repressione della Comune fu distrutto da un incendio.