Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Mi ci raccomando quanto più posso. E' cosa che mi preme molto ed ho promesso occuparmene ma Dio mio non so come fare perché qui la mia fatica è assai lunga ed il tempo stringe.
     Mille saluti alla Sig.ra Tommasi. Il vino è buono? Volete che ve ne mandi dell'altro? Credetemi sempre

     dev.mo servo
     FBarnabei

     XXXV

     25 giugno 1871

     Pregiatissima Sig.ra Giannina
     Oggi che è la vostra festa io vi scrivo per domandarvi perdono dell'essere stato tanto tempo senza farmi vedere. Io spero che sarete tanto buona da volere anche accettare gli augurii sincerissimi di felicità che io vi mando e che spero venire oggi stesso a rinnovare a voce.
     Se volete che vi dica tutto uno dei motivi che mi hanno impedito di venire si è che non ho avuto il coraggio di presentarmi senza rendere quel denaro che voi per vostra bontà mi deste per pochi giorni e che io non ho potuto finora rimettere insieme. Mi son fatto forza persino di domandarne a chi doveva darmene e mi hanno promesso che me ne daranno subito.
     Scusatemi cara Giannina credete che sono mortificato di dover abusare della bontà vostra.
     Salutatemi tanto la mamma.

     aff.mo e d.mo
     FBarnabei

     XXXVI

     Napoli 15 set. 1871
     S. Teresa a chiaia 14

     Cara Sig.ra Giannina
     Ho bisogno di domandarvi mille scuse. In questo momento ho potuto esigere lire 80 e ne aspetto alcune centinaia sulle quali avevo tutto il diritto di calcolare perché frutto delle fatiche mie fatiche prestate ad uomini assai ragguardevoli secondo la fama.
     Io intanto mi son trovato a dovere abusare della bontà vostra. Son restato qui ad aspettare per tanti giorni e pieno di mortificazione. Indirizzo il vaglia alla mamma.