Cesare Albicini
Commemorazione di Salvatore Muzzi


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     Socrate con fino accorgimento appellossi da sé levatrice degl'ingegni; e ben a ragione non ambì mai titolo più superbo dappoiché si vedeva d'intorno alunni come Senofonte e Platone.
     L'educazione è scienza sperimentale perchè dee variare gli sperimenti e adattarsi alle capacità e alle indoli varie. Non è dessa una giubba per tutte le corporature non è una nicchia ove possano collocarsi statue d'ogni misura ed atteggiamento. Malanno dell'educazione malanno delle leggi e dei governi è questo gettar tutti gli uomini in una forma!
     E così appunto la pensava Salvator Muzzi. Si rileggano quei brevi discorsi pronunciati nei giorni solenni in cui si dispensavano i premj nell'Istituto Minarelli. Si rileggano ora dico e noi che smaniamo di rinnovare la Società dagl'imi fondamenti e con puerile disprezzo di ciò che fu fatto o tenuto in conto da chi ci precesse presumiamo di quando in quando aver trovato l'elitropia o l'oro potabile vedremo che la nostra non è nuova sapienza e che nelle cose di maggior momento anche fra i buoni vecchi v'era chi la pensava bene.
     Questi discorsi dati fuori via via e come suole avvenire delle piccole pubblicazioni dispersi non appena distribuiti sono a mio avviso fra le migliori scritture del Muzzi. Palpita in essi il sentimento di un amore sano e robusto per le giovani generazioni cui l'avvenire della società è affidato. La parola stessa che ivi manifestamente sgorga dal cuore è più dell'usato limpida calda e nella sua semplicità eloquente. Se le speranze dei genitori e della patria saranno paghe mi terrò beatissimo egli dice con bella enfasi di avere esortato i giovani alla virtù. Così egli rivelava schiettamente gli alti intenti dell'animo suo nobilissimo.