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F.M., Manifestazioni riccitelliane a Giulianova. Verità sul "Capitan Fracassa".
Ne "Il Messaggero dell'Abruzzo", 7 marzo 1952.


Giulianova, 6 marzo.
Giovacchino Forzano, librettista ed amico di Primo Riccitelli, e Gianna Pederzini, superbo ed ineguagliata interprete di "Madonna Oretta" hanno promesso la loro partecipazione alle manifestazioni riccitelliane che si svolgeranno l'estate prossima in Giulianova.
In occasione di tali manifestazioni saranno rappresentate le due maggiori opere del compianto maestro: "I compagnacci" e "Madonna Oretta". Sorgerà all'uopo, al centro della pineta Gasbarrini, una colossale arena che sarà allestita con sfarzo. Sembra probabile anche la partecipazione del grande Beniamino Gigli, che già fu della troupe "I compagnacci" al Metropolitan di New York.
E' giunta, quindi, l'ora di comporre il Comitato che avrà l'incarico di allestire la serie di manifestazioni e di studiarne gli aspetti. E' una calda preghiera che rivolgiamo al Sindaco Grue che già a Teramo, in occasione delle belle giornate teramane dedicate allo scomparso Maestro, ebbe a formulare il proprio entusiasmo per una ripresa giuliese.
Purtroppo, da quando apprendiamo dalla viva voce dei parenti del Maestro, di "Madonna Oretta" non si potrà rappresentare ancora che il primo atto. A proposito di quest'opera sembra si debba definire in tribunale, giacchè la editrice Sonzogno, ha smarrito la partitura orchestrale e gli eredi del Maestro Riccitelli giustamente reclamano un maggior interessamento perchè lo smarrimento non porti alla perdita definitiva di una dell più significative opere post-mascagnane.
Mancherà, invece, il "Capitan Fracassa", rimasto inedito. Qualcuno, circa questa terza grande opera del Maestro Riccitelli, ebbe a dire cose alquanto avventate, che nel nostro ultimo articolo dovemmo smentire.
Oggi apprendiamo ufficialmente la vera storia dell'incompiuto "Capitan Fracassa".
Il Maestro Riccitelli, sin dalla lettura del celebre ed omonimo romanzo di Teofilo Gautier aveva pensato di musicarne un libretto, ma il libretto non esisteva. Il Maestro iniziò lo studio dei personaggi prima ancora che venisse scovato un librettista. Fu il gran rimpianto di Riccitelli quello di non aver potuto ottenere i versi dal Forzano, suo grande amico.
Infine Riccitelli venne ad affidare la stesura del libretto a G. Maria Viti. Man mano che il librettista stendeva la trama, il Maestro la musicava; ma ben presto sorsero gravi dissensi. Il Viti intendeva rifare anche la trama, trasformandola secondo il gusto dei tempi, per cui i personaggi venivano a perdere la loro universalità che, nell'opera d'arte, non può essere che unica e cioè quella che lo scrittore nell'espressione della sua intuizione può dargli.
Inoltre il Viti pretendeva valersi di un continuo variar di scene, le quali scene, poi, erano di una ricchezza senza pari, tal che nessuna compagnia lirica italiana avrebbe potuto allestire il "Capitan Fracassa". Però, malgrado le divergenze, si giunse al secondo atto.
Ma il Maestro respinse il terzo. Scrisse a Viti. Gli spiegò che la sua mania cinematografica non poteva avere alcun punto di contatto con la lirica. Inoltre, egli era un mascagnano, non un futurista, e non avrebbe mai musicato la voce dei gatti, dei cani e di quella specie di serraglio che il Viti aveva posto in scena per rendere ancora più suggestivo il vecchio maniero di Capitan Fracassa.
Viti cercò di ristendere il terzo atto. Ma per Riccitelli giunse la morte.
Oggi sembra che il nipote del Maestro Riccitelli Direttore del Coro della RIA di Roma, malgrado non "senta" eccessivamente la trama del Fracassa, intenda portare a termine l'opera per un devoto ed affettuoso omaggio alla memoria dello zio.
Così, in occasione delle giornate giuliesi, Riccitelli sarà ricordato principalmente attraverso "I compagnacci" anche se sarà presente la "Madonna Oretta" col suo primo atto.
Sarà, comunque, un tributo di affetto della nostra città al gran cuore di un insigne maestro.
F.M.