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Biagio era un pover'uomo, e aveva un cuore ricco di sentimenti caritatevoli.
Quand'andava alla chiesa, diceva a Gesù Cristo: - Gesù Cristo mio, perché non mi dai un po' di roba? Vorrei aiutare la povera gente.
Questa preghiera si ripeteva tutti i giorni. Al 3 di febbraio andò alla chiesa a fare la solita preghiera; e non appena l'ebbe finita, gli comparve Gesù Cristo, che stese la mano e allungò l'indice e glielo strisciò alla gola. Poi scomparve. Ritornando a casa, per via intese un lamento. Biagio disse fra sé: - Voglio vedere che sarà. Entra in una casetta e trova una bambina malata di gola, che non poteva quasi più respirare. Biagio volle tastare la gola col dito [...] La bambina gettò un grido di allegrezza [...] Era guarita!
Biagio così fece tanto bene alla povera gente. Quando morì, fu santificato e divenne il protettore dei malati di gola
(leggenda diffusa nella provincia di Chieti, soprattutto tra Ortona, Francavilla e Pescar, sulle origini di San Biagio e del suo protettorato sui mali di gola, in A. De Nino, Usi e costumi abruzzesi, 1887).