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Opere di letteratura italiana e straniera |
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Il grande santo si gettò in mezzo alla mischia urlando: "Fatevi da parte!" e in un attimo ingrandì la sua sbarra di ferro al diametro di una tazza e alla lunghezza di dodici piedi. Spezzò l'accerchiamento e si spinse avanti. Nessuno dei nove luminari osava affrontarlo; per il momento batterono in ritirata. Tornati all'aperto, riordinarono i ranghi e lo apostrofarono: "Miserabile equipuzio, che non sai niente della vita e della morte! Ti sei reso colpevole dei dieci misfatti più orribili: hai rubato le pesche, poi il vino, gettato nel caos la Grande Festa delle Pesche e aggravato la tua posizione con il furto dell'elisir di nostro signore Laozi. E non è tutto: ti sei portato a casa l'ambrosia, per godertela a tuo piacere. Questo è accumulare crimine su crimine, non lo sai?"
"I fatti che dite sono effettivamente avvenuti. È tutto vero. Ma voi, adesso, che cosa ci potete fare?" replicò Scimmiotto ridendo. |