Guido Bindi
Gli Eroi de la Montagna

     SIVITILLI ARMANDO di Francesco, soldato nel 129° Fanteria, 10a Compagnia.
     Era nato l'11 dicembre 1898.
     Nell'ottobre 1917 sta in linea alla destra di Gorizia.
     Il 14 ottobre scrive ai suoi: «Vi fo' sapere che domani sera andiamo in trincea e se Dio vuole quando ricaliamo a riposo, vi scrivo una lettera». E va in trincea a Castagne vizza. Ma il riposo per lui non doveva essere che nella tomba. Si avvicinava il doloroso 24 ottobre, quando cominciò la nostra passione. In quei giorni cambiò fronte per andare verso gli Altipiani, sul Monte Fior, sacro come il Grappa, perché pur esso fu bagnato del nostro sangue migliore nel '16 e nel '17.
     La ritirata sugli altipiani sembrò un lungo corteo funebre: nelle, notti gelide ci accompagnò la neve che smorzava ogni rumore. Io mi trovavo in linea a Monte Fiara, tenuto dalla Brigata Regina, 9° e 10° Fanteria. Fummo gli ultimi ad abbandonare le vecchie posizioni del '16; ci ritirammo nella notte dell'8 novembre, camminando tutta notte tra i boschi di faggio e di abeti; alle quattro del mattino eravamo a Monte Fior dove dovevamo resistere ad oltranza. Fon posso ricordare lungamente quei giorni di trepidazione, perché qui devo parlare solo dei nostri morti gloriosi. Il nemico ci bombardava da ogni parte, le mitragliatrici crepitavano dappertutto. Il Lisser era caduto: eravamo bersagliati da tre lati. ì nostri si battevano da leoni, ma erano esausti, le perdite enormi: la mia Brigata e il mio Reggimento venivano citati per due volte nei bollettini del Comando Supremo. Una sera ei vedemmo perduti.. In una riservetta d'artiglieria eravamo io, il capitano medico, il cappellano: non vedevamo più venire al nostro posto di medicazione i fanti dalle mostrine bianche. Che sarà? Un ferito ci disse: saremo prigionieri tra qualche minuto .. sono qua!... - Se almeno non fossero ubriachi quei fetenti!...
     Una voce nella notte:
     — Brigata Regina? ...
     — E' qua!...
     — Il posto di medicazione del 10°?
     — E' questo!
     Era un capitano medico con vari portaferiti:
     Bene, loro devono lasciarmi tutto. Il 10° va a riposo. Io sono del 129° che è venuto a darvi il cambio.
     La valorosa Brigata Perugia sostituiva la gloriosa Brigata Regina esausta. Il nostro Armando era tra i nuovi eroi che dovevano ancora contendere al nemico il Monte Fior. Il 129° Fanteria si distinse già nel primo giorno - 17 novembre 1917 - e in questo giorno Armando Sivitilli diede la sua bella giovinezza alla Patria.
     Il bollettino del Comando Supremo del 18 novembre 1917 diceva: «Sull'Altipiano di Asiago, nella notte del 17, l'avversario, insistendo nel tentativo di forzare la nostra linea Monte Sisemol- Monte Castelgomberto, ha attaccato in direzione di Monte Zomo.
     «Più a nord, in direzione di Coserà Meletta, davanti nostri riparti del 129° Fanteria (Brigata Perugia) con grande ardire riconquistarono alcuni elementi avanzati perduti nei giorni precedenti e catturarono un centinaio di prigionieri».
     Il mio vecchio posto di medicazione lasciato nella notte del 17 novembre, fu preso dal nemico con il capitano e i portaferiti qualche giorno dopo.
     Il nostro Armando ferito fu trasportato all'ospedale da campo 159 a Foza e ivi finì. Il nemico pochi giorni dopo occupava pure Foza, il paesino dal campanile snello ed elegante, sulle pendici del Fiore, di fronte al Grappa.