Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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21 Aprile 1888 – n° 32


     Martedì scorso avvenne in città un fatto che desta il riso e nel tempo stesso l'indignazione.
     Di ritorno da una passeggiata campestre una signora in compagnia di una giovinetta sua amica portante in mano un chilogrammo scarso di zucchero si trovava verso le sei p.m. sulla strada Porta Madonna; allorché loro si presentò la guardia municipale Paolo Francesco del Zoppo che puzzava schifosamente di vino e disse loro: datemi quello zucchero; non vi chiedo niente altro. Voglio soltanto lo zucchero.
     La signora sebbene fortemente turbata dalla richiesta dell'oggetto non punto opportuna in una pubblica via ebbe tuttavia l'animo di fare osservare che la quantità dello zucchero non giungeva neanco ad un chilogrammo. «Se dovrò pagare il dazio e sinanco la multa, sborserò il denaro nell'Ufficio che mi indicherete». Ma la guardia non voleva prestare nessuna attenzione alle parole che le erano rivolte dalla signora; e sempre ripeteva il del Zoppo: datemi lo zucchero, non voglio niente altro che lo zucchero. Aggiungeva poi con aria, di una segreta e sospetta compiacenza: Vi sarebbe forse anche caffè collo zucchero? La signora che faceva ogni sforzo per darsi un pò di animo replicava che non ci era altro nello involto che lo zucchero.
     Allora quegli soggiungeva. «Su, datemi lo zucchero, non voglio altro che quella cosa là». La importunata signora finalmente lo invitò con gentili maniere a volere andare in casa della medesima dove gli avrebbe consegnato ciò che lui desiderava. Egli accondiscese al gentile invito dicendo: Avviatevi pure verso la vostra casa perché io, subito vi raggiungerò. Le due donne mortificate per l'avvenimento assai strano occorso loro dovettero sollecitare il passo ed allorché furono giunte al portone della abitazione trovarono la sopranominata guardia la quale non si volle degnare neanco di salire le scale forse per timore di trovare qualche uomo che gli avesse potuto guastare il suo bel progetto, e volle impossessarsi subito dello zucchero dicendo che avrebbe il giorno appresso restituito il fazzoletto. Intanto sino a questo momento non è stato restituito nulla alla signora. Non si è fatto vedere nessuno agente municipale in casa di lei; sicché non sa questa che cosa pensare circa l'esito dello strana faccenda. Forse ancora l'Ispettore delle guardie non sa nulla dell'incidente occorso.
     Ora si domanda: Era lecito al del Zoppo impossessarsi dello zucchero che per la poca quantità non era soggetto a dazio? Può essere mai permesso ad una guardia di ritenere per tempo indefinito un oggetto sequestrato? Vogliamo credere che l'autorità municipale non si vorrà rendere colpevole per soverchia indulgenza verso la guardia; altrimenti si potrebbe ricorrere per la giustizia, al Tribunale.

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     All'ultimo momento ci si comunica che, in seguito ad invito della signora, la guardia ha restituito lo zucchero.

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     Ricevo e pubblico:
     Egregio sig. Direttore,
     Ieri l'altro emigrarono da una piccola Villetta del nostro Comune, Monacello otto individui diretti in America. Di questi individui quasi tutti padri di famiglia, lasciarono le loro mogli con numerosi figli nella più squallida miseria: essi sono, Francesco D'Amario, Ventura Furia, Tommaso di Tommaso, Carmine D'Alesio, Pasquale di Lorenzo, Nicola di Raimondo, Campana Domenico, e Samuele di Egidio.
     Quali sono i motivi che hanno indotto i suddetti individui alla emigrazione? Ci vuol poco ad indovinare; il poco o niente lavoro che i nostri proprietarii fanno nelle loro campagne, il ristagno dei lavori Governativi, Provinciali e Comunali. Naturalmente tutte queste cose partoriscono la fame, e per non darsi alla rapina hanno stimato molto meglio di andarsene in lontane regioni a rischio e pericolo di vita affine di procacciarsi un tozzo di pane!
     Un assiduo.

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     Il nostro amico avv. Danesi ci scrive:
     Gentilissimo Direttore
     Ieri [14] si discussero le note contravvenzioni di bollo, che dettero luogo nel dicembre sc. ad una polemichetta tra me e la Provincia. Ebbene l'on. nostro Tribunale per tre di esse, prescindendo dell'indagare se esisteva ovver no contravvenzione, dichiarava prescritta l'azione penale, per due altre dichiarava la inesistenza del reato, e rinviava la discussione delle altre due contravvenzioni per esser stati imputati due sindaci, contro i quali non si era chiesto lo scioglimento della garanzia amministrativa.
     E per ora basta.
     Avv. Danesi.

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     Ci si comunica:
     Può lusingare i signori Bachicoltori di avere un abbondante raccolto anche nella prossima campagna serica, recandosi a vedere il campione di magnifici bozzoli esposto a questa Camera di commercio e dalla ditta Luigi Mioni e Figli, ottenuti dalle prove precoci delle sementi confezionati nel suo stabilimento, provenienti dagli allevamenti speciali di bachi dalla stessa condotti in Ripattoni.

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     Sappiamo che la nostra Società dei reduci e franchi tiratori è stata invitata a New-Iork (America) per assistere alla inaugurazione del monumento che verrà inalzato il 2 giugno al generale Garibaldi.
     Essa avrebbe il 50 % di ribasso sui prezzi di trasporto.

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     E' atteso l'on. Costantini.

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     Sappiamo che il nostro Ispettore di P.S. Cav. Ascanio Marca è stato promosso per merito alla 1. classe del 1. grado coll'anno stipendio di L. 5000, e che con decreto del 15 corrente è stato destinato Ispettore capo presso la questura di Catania.
     Al cav. Marca che è un funzionario di rara integrità, porta fortuna la nostra città; perocché 12 anni fa, vi ebbe, dopo pochi mesi di residenza, la promozione ad Ispettore, ed oggi vi riceve una promozione che lo destina a Catania.

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     Alla Società Teramana pel Tiro Prov. al Piccione, continuano le adesioni (V. num. 29).
     Soci Onorarii che aderirono concorrendo.
     1. Ventilii Pasquale Deputato Prov.
     2. Clemente Dr. Pasquale Dep. Prov.
     3. Scarselli Cav. Av. Crescenzio — Deputato al Parlamento Nazionale — il quale aderì, promettendo di concorrere.
     Soci Benemeriti di 2. categoria:
     1. Filippo De Philippis - Delfico dei Conti di Longano.
     2. Gilardoni avv. Ernesto.
     3. Cav. Mazzoni Pio.
     Sono inoltre assicurate lo adesioni dei signori Mancini, Ruscitti, Muzii di Castellamare Adriatico, Crugnola, De Sanctis di Atri ed altri, che hanno promesso a voce di accettare concorrendo.
     Si è di già disposto pei diplomi, per le bandiere, e per le medaglie sia di primo, sia commemorative.
     Il contratto si è concluso colla Ditta Iohnson di Milano che, senza forse, è la prima fonderia d'Italia.
     Chiunque intenda farsi iscrivere nel novero del soci ordinarii, potrà chiedere dirette informazioni alla presidenza della società, e farsi proporre da un socio fondatore.