Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Le storie pertanto non registrano catastrofici movimenti tellurici, né cataclismi nel Teramano, ma soltanto terremoti di limitata gravità che tuttavia fecero danni e vittime umane. Nulla però di città rase al suolo e cancellate dalla faccia della terra, tanto da poter affermare che le antiche, popolose e fiorenti città di Truentum, Castrum, Beregra scomparvero per effetto di altre cause.
     La prima notizia di un terremoto in Teramo con vittime umane la rileviamo dai registri parrocchiali della Cattedrale, i quali ci mostrano che il 13 ottobre 1403 cinque cittadini morirono ob terre (sic) motuum e furono sepolti nella chiesa di S. Domenico. Nella metà dello stesso secolo lo storico Muzii ci parla di un altro terremoto, che ebbe effetti più disastrosi, perché morirono 200 e più persone e caddero molte case. Questo terremoto scosse gli Abruzzi e specialmente il Citeriore. Le prime scosse avvennero nella notte tra il 4 e 5 dicembre 1456 ed altre si verificarono nei giorni susseguenti. Più o meno ne risentirono tutte le città del Regno Napolitano.
     Poi per due secoli la storia registra alluvioni, grandinate terribili, distruzioni di raccolti, carestie, pestilenze, la spaventevole eruzione del Vesuvio del 16 dic. 1630, che coprì di cenere financo le nostre contrade, altre innumerevoli calamità che afflissero la città e la regione, ma nessuna notizia di terremoti. Ce ne furono, sicuramente, e lo desumiamo da una istanza che i Teramani fecero nel 1524 alla Corte di Napoli per chiedere la conferma di alcuni privilegii ed esenzioni di tasse anche per danni arrecati alla città da terremoti, e dalla ricostruzione di qualche chiesa, rimasta malconcia nel 1600 da sconvolgimenti tellurici.