Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     Un uovo collocato su una lamina di ferro, a Montilia, fu osservato oscillare per ben tre mesi; i cataloghi di Fuchs che annoveravano in certe località ben pochi terremoti, dopo più esatte osservazioni e col mezzo di potenti sismografi, segnalarono terremoti continui. La valle di S. Salvatore, nell'America centrale, viene chiamata Cuscutlan, a causa dei suoi continui terremoti. Poco male però quando le scosse sono leggiere. Si abitua al curioso ballo di S*.Vito come al dondolìo di sicuro naviglio che varca l'oceano... e si sogna e si ama come nell'amaca sogna la bella innamorata di Vasco... Triste è il mostro quando scuote o flagella con rabbia di belva ferita. Allora è la danza macabra che scricchiola vorticosa con il mare che si rovescia sulle ville liete di sogni, per far tacere il canto d'ogni allettatrice sirena!

     Il terremoto non passò inosservato nella storia più antica. L'uomo primitivo ne era atterrito. Gli antichi Ariani di stirpe greca e latina che migliaia di anni prima di Cristo popolarono l'Europa occidentale erano abituati ai grandi cataclismi. Le montagne dell'Alvernia, le Alpi Apuane, molti punti della Grecia e dell'Italia erano spesso in convulsione. Ischia mugghiava continuamente, Stromboli era una continua fiaccola illuminante il Tirreno sconvolto, Santorino muggiva nel mare profondo, l'Etna nevosa era sempre cinta dal fosco pennacchio caro ai numi carezzati sul marmo e sul pantelio greco, le coste e i monti della Calabria, non in completa formazione, soggette a continue scosse... Da ciò, per le menti primitive, un fantastico terrore per fenomeni per essi inesplicabili: Vulcano che fabbricava le folgori e le armi a Giove, Briareo dalle cento braccia, i ciclopi mostruosi che scuotevano le montagne con i colpi delle loro verghe o con il rauco suono delle loro grida.