Voltaire
DIZIONARIO FILOSOFICO


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     II

     Di tutte le religioni, la cristiana e' senza dubbio quella che dovrebbe ispirare maggiore tolleranza, sebbene, sino ad oggi, i cristiani si sian mostrati i piu' intolleranti degli uomini.

     Gesu', che si degno' di nascere nella poverta' e nell'umilta', come i suoi fratelli, non si degno' mai di praticare l'arte dello scrivere. Gli ebrei avevano una legge scritta fin nei minimi dettagli, e noi non possediamo una sola riga di mano di Gesu'. Gli apostoli si divisero su parecchi punti: san Pietro e san Barnaba mangiavano carni proibite con i neocristiani stranieri e se ne astenevano con i cristiani ebrei; san Paolo rimprovero' loro tale condotta; questo stesso Paolo, fariseo (discepolo del fariseo Gamaliele che aveva perseguitato con furore i cristiani), rompendo poi con 138


     Gamaliele, si fece a sua volta cristiano, e, piu' tardi, al tempo del suo apostolato, si reco' a sacrificare nel tempio di Gerusalemme. Osservo' pubblicamente per otto giorni tutte le cerimonie della legge giudaica, cui aveva rinunziato; vi aggiunse, anzi, devozioni e purificazioni: insomma «giudaizzo'» in tutto e per tutto. Il piu' grande apostolo cristiano compi' per otto giorni le stesse cose per cui oggi gran parte dei popoli cristiani condannano gli uomini al rogo. Teuda, Giuda si eran detti «Messia», prima della venuta di Gesu'. Dositeo, Simone, Menandro si dissero tali dopo Gesu'. Sin dal primo secolo della Chiesa, prima ancora che fosse conosciuto il nome di «cristiano», c'erano gia' una ventina di sette in Giudea.


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