Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     La lettura è scorrevole, anche per un occidentale che non abbia familiarità con la Cina. La traduzione stessa è una lettura; se scorre può perdere definizione nei particolari, ma se intoppasse nell'erudizione rischierebbe di perdere ogni senso.
     Probabilmente il maggiore ostacolo alla scorrevolezza sono i versi e passi in prosa ritmica che punteggiano la narrazione. Il loro scopo più comune è di fornire elementi visivi, introdotti esplicitamente o per implicito dall'invito: guardate! Per esempio, paesaggi (la montagna, l'avvicendarsi delle stagioni, scende la sera, si scatena la tempesta ecc.), edifici, personaggi (abbigliamento, aspetto del guerriero, mosse del duello ecc.). Sono immagini di repertorio ripetitive e talvolta sbadate: per esempio, si scatena la bufera su una montagna lontana mille miglia dal mare, e si dice che mette in difficoltà navigli e marinai. Altri sono commenti o esortazioni dettati dalla mistica buddista o dalla fisio-alchimia taoista. Altri sono resoconti delle proprie referenze forniti da un personaggio a un altro che non lo conosce. Altri sono riepiloghi della situazione già presentata nella narrazione. La lirica è assente o pedestre. Non sempre il racconto progredisce, in questi inserti; non sempre vi si incontrano piccole invenzioni divertenti. Ma poiché a volte avviene, e in qualche caso si tratta di passi essenziali, sarebbe imprudente ignorarli. Nell'insieme danno l'impressione di piccole silografie popolari in un libro antico, cui sia affidato un ruolo fra l'illustrazione e la semplice decorazione tipografica.


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