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Opere di letteratura italiana e straniera |
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I due ragazzi chiesero licenza a Tripitaka e ritornarono nella propria camera, dove l'uno prese un martelletto d'oro e l'altro un vassoio da cinabro, di cui coprì il fondo con fazzoletti di seta. Poi uscirono nel giardino, dove Vento Puro si arrampicò sull'albero per battere i frutti con il martelletto, mentre Chiaro di Luna, ai suoi piedi, li riceveva nel vassoio. In un momento, l'uno staccò due frutti e l'altro li prese in consegna. Rientrarono nella sala grande e li offrirono al monaco cinese: "Il nostro tempio delle Cinque Fattorie è sperduto in mezzo a montagne senza risorse; non abbiamo altro da offrirvi che questi due frutti, semplici prodotti locali, che forse potreste trovare dissetanti."
"Questo bonzo" pensò Vento Puro "vive tutto nello spazio in cui combattono labbra e lingua, è immerso nell'oceano del bene e del male: le sue percezioni sono volgari, non sa riconoscere questo tesoro eccezionale della nostra casa di immortalità." |