Un altro monte sacro taoista è il Wudang, nel Hubei.
Vi sono anche montagne sacre buddiste. La più famosa è il Monte Emei, nel Sichuan, patria del panda gigante, grande meta turistica e religiosa (con una settantina di monasteri e gli arcobaleni 'aureola di Buddha' da ammirare dopo la pioggia). Il Monte Potalaka, residenza di Guanyin, è identificato con il già menzionato Monte Tai.
I Monti Kunlun, a nord del Tibet, lunghi 2500 km. con vette oltre i 7000 metri, reggono la volta celeste.
Il Monte degli Avvoltoi, meta del viaggio in occidente, Lingshan, Grdhrakûta, presso Râjagriha nel Magadha (oggi Rajgir nel Bihar), luogo di predicazione del Buddha. Vi si trova il Monastero del Colpo di Tuono, residenza del Buddha, così chiamato perché la rivelazione della Legge viene paragonata a un tuono.
Il Monte Wutai, nello Shanxi, è sacro al pusa Wenshu.
Il Maoshan Minore è un monte del Jiansu.
Sui Monti Tiantai sono ambientate molte leggende di fate e immortali di sesso femminile.
I Monti di Fuoco (Huozhuo shan) del Xinjiang si estendono per 100 chilometri da ovest a est e 10 da nord a sud. Sono monti d'arenaria rossa, bizzarramente erosi, e offrono un celebre paesaggio. Sono tradizionalmente presentati proprio come i monti di Scimmiotto: magari la geografia fantastica avrà donato il toponimo a quella reale.
Mostri Il mostro nel racconto si presenta con l'aspetto di un essere umano (grottesco o seducente che sia), ma cela in sé qualcos'altro. Può essere un animale terrestre o celeste che, nel primo caso, sta impegnando le sue energie nel percorso in ascesa dalla bestia all'uomo alla divinità; o, nel secondo, trova queste energie a sua disposizione senza sforzo, nell'ambiente soprannaturale in cui vive. Può essere un impiegato celeste esiliato per punizione, o inviato in missione, o che si è stufato dei suoi impegni burocratici e si rifugia fra gli uomini per spassarsela. Però nessuno, salvo lo sboccato Scimmiotto, oserebbe dare del "mostro" a una personalità celeste di rango non modesto, che occasionalmente trovi comodo assumere forma umana. Per definizione un uomo non è mostro, nemmeno se si traveste o si trasforma; ma può diventarlo, dopo che le vicende delle sue esistenze e reincarnazioni l'abbiano proiettato verso l'alto (fra gli dèi o i loro famuli) o verso il basso (fra le bestie o i fantasmi). I mostri sono "cattivi", cioè non si comportano secondo le direttive del governo, ma badano solo ai fatti propri. Ci sono situazioni ambigue in cui il mostro ruba e ammazza anche per conto del governo, come se fosse un agente dei servizi segreti. Scimmiotto, Porcellino e Sabbioso sono stati mostri, ma non lo sono più; non perché abbiano cambiato aspetto o natura, ma perché sono diventati "buoni" (o ci provano, con qualche sbandata).
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