Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     La Guardia Nazionale di Giulianova, dipendente dal Capitano Flaviano Bucci, (28) noto per patriottismo, rese dei segnalati ed importanti servizii durante l'Assedio, somministrando delle scorte ai carri di munizioni da guerra, e delle guide ai drappelli di soldati che venivano al quartier generale.
     I cannoni ed i mortai cominciarono a produrre il loro effetto.
     Causa un orrido inverno e le pessime strade di comunicazioni per Teramo e per Ascoli, nonché l'assoluta mancanza di alloggi e di quartieri, rendevano penosissima e noiosa la continuazione dell'Assedio per parte delle truppe assedianti; però nel mentre tra queste gareggiavasi di concordia e di abnegazione, gli assediati indisciplinati e demoralizzati, non erano più d'accordo tra loro.
     Il 15 febbraio 1861 resasi Gaeta, dopo due mesi di Assedio, il Capitano Giovane, fatto Maggiore, volea mantenere la parola che aveva data nelle diverse occasioni in cui erasi venuto a parlamentare, di far rendere cioè dopo Gaeta anche Civitella del Tronto; ma inutili riuscirono i suoi sforzi. Il sergente di Gendarmeria Francesco Messinelli, (29) fatto Uffiziale anch'esso dal Re Borbone, quando il Capitano fu promosso a Maggiore, (30) (g) P. Zilli da Campotosto e Zopinone di Bonaventura (il Capo dei Briganti) si opposero ai suoi voleri; voleri che erano pure del Comandante del Forte, Maggiore Ascione. (31) Questi per tale motivo fu imprigionato in una camera a pian terreno del Padiglione della Fortezza, palazzo destinato per gli alloggi degli Uffiziali, e per maggiormente intimorirlo, gli piantarono un cannone carico di fronte alla camera nella quale era stato rinchiuso. Giovane quindi, cominciò a studiare il mezzo come poter fuggire da Civitella, eludendo la vigilanza ch'erasi spiegata contro di lui, stante i sospetti, che s' erano ingenerati nell'animo dei militari e dei briganti. Il giorno 20 febbraio, dopo un fervorino fatto all' intera guarnigione, finse la necessità di una ricognizione nella strada di circonvallazione. Infatti uscito dalla Porta, che guarda occidente, Porta di Roma, e giunto in un punto dove non potea esser veduto, fuggì, recandosi a Faraone dal Colonnello Sircana, al quale si rese prigioniero. Da questo Colonnello fu spedito al General Mezzacapo in Ponzano, dal quale si dispose farsi trattenere nell'ufficio dell'Intendenza Militare e trattarsi con tutt'i riguardi dovuti ai prigionieri di guerra. Fu quindi spedito in Ancona e poi in Napoli, dove fu rinchiuso nel Castello dell'Ovo e da dove non ne uscì, se non dopo giudicato, in contumacia, dalla Commissione d'Inchiesta, presso il Tribunale Militare di Torino; e come si legge nella decisione riportata in piedi di questo racconto.

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(28) Flaviano Bucci (1817-1906) Nativo di Giulianova, per il suo coinvolgimento nei moti patriottici subì il carcere e l'esilio. Dopo l'Unità fu capitano delle Guardie Nazionali e partecipò alla repressione del brigantaggio. Nella vita civile ricoprì diverse cariche pubbliche a Giulianova, tra le quali quella nel Comune e nella Congrega di Carità. Fu anche pittore; i suoi quadri sono stati esposti nella Regia di Capodimonte di Napoli (oggi museo nazionale).

(29) In realtà Angelo Messinelli.

(30) (g) Durante l'armistizio di Gaeta Francesco II. mandò dei decreti di promozione a quei militari che sostenevano l'Assedio di Civitella. Ascione fu nominato Tenente Colonnello, il Cap. di Gend. Maggiore; Messinelli Uff.; tutti gli altri Uff., nonché i Sotto Uff. e Soldati furono promossi di un grado.

(31) Luigi Ascione, originario di Napoli, nacque nel 1795.