Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Il successo gli fece acquistare il nome di primo Solista a Parigi e con esso onori, danaro e rinomanza senza fine.
     Braga, continuando a parlare, nelle sue Memorie, della vita trascorsa a Parigi e delle conoscenze che vi fece, continua così:
     “In nessuna Città del mondo io vissi tanto bene come a Parigi, perché in nessuna Città vidi tanta unione, tanta fratellanza, tanta solidarietà, come tra gli artisti in quella Città: pianisti di gran fama venivano a casa mia per suonare insieme musica classica, e per questo entrai in dimestichezza con le suonate di pianoforte e violoncello di Beethoven, Bach, Mendelsohn, Schuman; e così divenni familiare ed amico con i più grandi letterati e scienziati che in quel tempo onoravano la Francia. Non così in Italia, dove spesso artisti e musicisti non si vedono quasi mai insieme: solo Boito si recò una volta da me per leggere tre sonate di Bach, che non conosceva. Alessandro Dumas, appassionato della melodia: Addio a Varenna, spesso veniva da me con un accompagnatore qualunque per farsela suonare; Gounod era appassionato della quarta suonata di Marcello e spesso veniva ad accompagnarmela per udirla; de Bussy mi accompagnava sul piano quando suonavo dal mio amico, l'illustre artista Anastasi".
     E ricorda Chopin, che Egli chiama il Pergolesi e il Bellini nelle composizioni per pianoforte, che eseguiva con tanta verità di espressione da commuovere fino alle lagrime, perché solo quando si è nel vero, si arriva a commuovere il pubblico; suonò col celebre violinista Sivori, che gli fu grande amico: suonò con Listz, che chiama grandissimo ingegno, grandissimo pianista, ma, secondo testualmente scrive, colpevole di avere inventate tutte quelle fanfaronate, che "i pianisti, che non hanno l'ingegno e la capacità di lui, suonano, perché il vero artista è semplice, modesto, rispettosissimo del noto principio di Orazio" suonò, con Rubinstein il quartetto di Schuman a Parigi e poi, come si è detto, con Batta, con Heller, con Piatti; eseguì con Bottesini nel Teatro Italiano un duetto de' Puritani, e in appresso con Thalberg, con Alard, Vieux-Temps, Bizet, Saint-Saéns e con tanti e tanti altri, consacrati alla celebrità ed alla gloria; e da tutti fu amato, stimato, ricercato.