Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


Pagina 25 di 160       

%


     La vita di Braga a Parigi si svolgeva di trionfo in trionfo, sia nei concerti dati da lui a suo benefizio, sia in quelli gratuitamente dati nelle sale di Pleyel, Erard, Herz, St. Barthelemy, al Teatro italiano, nel palazzo dei dilettanti Robin e Chabrier, ai quali interveniva sempre Gounod, divenuto suo intimo amico.
     E fu appunto nel palazzo Robin che egli fece udire per la prima volta la sua Ave Maria, composta sul preludio di Bach ed eseguita in una sera dalla signora Conneau, moglie del celebre medico di Napoleone III, che aveva una bella voce di soprano.

Braga e Stanzieri.

     E fu in quella casa che Egli presentò alla eletta Società, che vi si raccoglieva, il pianista Stanzieri, che, come si è detto, conobbe a Vienna, che amò d'intenso affetto come un fratello e che poi doveva così presto e miseramente finire. Braga ne discorre nelle sue Memorie con profonda emozione e quelle pagine non si possono leggere senza lagrime.
     Giuseppe Stanzieri”, così scrive, “fu un fanciullo bello, intelligente e precoce; ma come un fiore che nasce rigoglioso sul mattino, impallidisce e muore la sera. Egli trascorse trionfalmente il mondo col suo pessimo padre, che abbandonò il resto della famiglia in Napoli per sfruttare il figlio. Aveva l'anima appassionata di vero e grande artista; ma il tristissimo esempio paterno lo incoraggiò alla vita disordinata, dedita ai piaceri ed agli amori, che dovevano logorarne in breve l'esistenza. Arrivò a Parigi il 1856, mezzo rovinato in salute e privo di mezzi: io mi accinsi subito ad aiutarlo, e per 25 franchi mi facevo accompagnare tutte le volte che ero invitato nelle serate, e gli procurai pure delle lezioni