Vincenzo Bindi
Gaetano Braga da' ricordi della sua vita


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     Il Tosti raggiunse nella "musica da camera e nelle popolari melodie" grande notorietà, e per la correttezza del canto, per la squisita e delicata eleganza dello stile, per l'ispirazione, la novità, la finezza, la espressione dolcissima, e, direi, melanconica delle sue melodie, così fresche, spontanee e ricche di sentimento, ebbe molta e durevole fama. Le sue romanze da camera si riannodano alle più belle tradizioni dell'arte italiana e dei migliori tempi: pochi ebbero una vena così facile, piana, scorrevole; le sue canzoni possono essere cantate da tutti. Si è scritto che Egli "facile e gaio melodista" non tentò vie superbe; conobbe sé stesso e non volle provarsi in un campo ove sarebbe stato facilmente battuto, nel campo della sinfonia pura e in quello dell'Opera; che Egli non poté crearsi uno "stile personale" e che sarebbe vano di cercare nell'opera di lui una sola trovata armonica, una sola battuta, nella quale sia risolto un problema della polifonia moderna.
     Non siamo giudici competenti ad entrare in questo aringo; dirà la critica, diranno i maestri delle armonie se egli "non seppe" e “non poté", ovvero "non volle"; se ebbe uno "stile personale" e se, pago della celebrità ottenuta, si ritrasse volontariamente dal tentare la "grande arte". Però chi ha scritto A Marechiaro e tante altre dolci, passionate e suggestive melodie vivrà durevolmente nel gusto e nell'anima di quanti pregiano questa divinissima tra le arti e terrà un posto ragguardevole nella storia della musica popolare italiana.