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PANNELLO ICONOGRAFICO n. 14

Oggi il culto di san Biagio č ancora intenso, anche se la sua matrice fondamentale connessa con la pastorizia e con la lana č venuta scemando per il mutamento delle condizioni sociali ed economiche, che ha visto scomparire pastori e cardatori.
Restano visibili le tracce degli antichi legami nelle innumerevoli testimonianze artistiche e culturali che hanno guidato il nostro itinerario e restando un po' dovunque i riti liturgici della benedizione della gola che, anche se svuotati del patho e della religiositā rappresentano ancora per il nostro popolo una funzione aggregante e rassicurante.
La figura di San Biagio, sebbene storicamente vaga e incerta, si manifesta dunque personaggio ricco e complesso, con una forza e un influsso incredibili. In suo onore, infatti, continua oggi a rinnovarsi e ricorrersi in ogni punto del globo, secondo il calendario del sole e della terra, un ordito multicolore di feste, tradizioni, canti, danze e cibi, dal sapore indistinto di sacro e profano, attraverso cui l'uomo effonde il suo spirito primordiale, nel tentativo di placare paure e inquietudini, di dialogare con il Trascendente e di trovare risposte al grande Mistero dell'universo.

O glorioso S. Biagio, che col / Vostro martirio lasciate alla / Chiesa una illustre / Testimonianza della fede, / impetrateci di conservare questo / dono divino e di difendere senza / umano rispetto con parole e con / opere la veritā della stessa fede, / tanto combattuta e denigrata ai / giorni nostri. Voi che / miracolosamente salvaste un / bambino in procinto di morte per / infortunio alla gola, concedeteci / il vostro potente patrocinio in / simili infermitā e soprattutto / otteneteci la grazia della / mortificazione cristiana, con la / fedele pratica dei precetti della / Chiesa, salvaguardia della / Offesa di Dio
(Canzano).