Federico Adamoli
EROI TERAMANI. ALCUNI ATTI DI CORAGGIO TRA '800 E '900


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     Considerato che le azioni di salvataggio compiute in mare venivano ricompensate, in base al decreto del 1851, con un riconoscimento al valor marino, le cui relative richieste venivano esaminate dal Ministero della marina, i documenti presenti nell'Archivio di Stato non consentono di conoscere quale sia stato il seguito della pratica (svolta per la verità poco tempestivamente).

L'incendio nel Castello Savini
     Morro d'Oro (1907)

     La sera del 9 gennaio 1907 nel vecchio castello situato al centro di Morro d'Oro, abitato dalla signora Lucrezia Coppa-Zuccari vedova di Giuseppe Savini, si sviluppa improvvisamente un incendio. L'edificio è circondato da molteplici vecchie casupole, e se le fiamme si propagassero le conseguenze per il paese rischiano di essere gravissime. Le campane suonano a stormo, e presto giungono i volontari accorsi per lo spegnimento.

     L'incendio si è originato probabilmente a causa di qualche scintilla partita da vicini camini, penetrata nel soffitto del castello, e finita sulla paglia che era stata deposta per la conservazione della frutta. La presenza di alcune casse e di altro legname facilitarono l'alimentarsi dell'incendio, che si propagò al tetto. Le persone accorse furono moltissime, e tanti i volontari che prestarono la loro fattiva opera per lo spegnimento dell'incendio che metteva a repentaglio il centro storico di Morro d'Oro.
     Il fatto produsse una fortissima impressione nella popolazione, e appena qualche giorno dopo la giunta comunale volle promuovere il riconoscimento di una ricompensa al valore civile, grata ai volontari per il coraggio e l'intrepidezza dimostrata, che aveva "evitata una grave iattura pel paese, alla rovina del quale senza dubbio si sarebbe assistito, data la vestustà delle case e le condizioni deperite di esse".


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