Tito Livio De Sanctis
L'Assedio di Civitella


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     Si difese lungamente consumando sino l'ultima cartuccia. Terminate queste, incominciò una lotta titanica alla baionetta a corpo a corpo, di uno contro cento!!!.. Spinto dalla corrente, combattendo sempre, giunse nella sottostante vallata verso Civitella, dove finalmente colpito da più colpi di baionetta, cadde.
     S'immagini come quelle tigri sfogassero la loro ferocia sul corpo di quel disgraziato..... che ridotto informe cadavere fu lasciato sulla pubblica via.
     Taluni contadini lo seppellirono poco lungi dal luogo del sacrificio, e propriamente nello scolo di un piccolo fossatello vicino la fontana del villaggio, denominata Fonte grande.
     Attualmente poco discosto da quella località passa la via rotabile Teramo-Ascoli, ed abbenché la pietosa storia fosse a conoscenza di molti naturali di Villa Rocca e di cittadini Civitellesi, pure non vi è stato chi avesse pensato a dare degna ed onorata sepultura a quelle ossa, né mano pietosa che vi avesse piantata una croce, per ricordare ai passanti, che in quel luogo fu sepolto un valoroso figlio d'Italia, assassinato nel mentre adempiva al proprio dovere di soldato e combatteva per la libertà ed indipendenza della sua patria.
     Sono dolentissimo non conoscere il nome e la patria di quell'Eroe per poterlo registrare e tramandarlo alla Storia.
     Fu creduto che questi due fatti fossero avvenuti per tradimenti di P Rocco, il quale avesse avvisato i briganti della poca forza che trovavasi in quei due luoghi; P. Rocco erasi trattenuto nel Convento di S. Maria, facendosi credere liberale e nostro amico, invece vi era rimasto per una certa relazione amorosa, almeno come si assicurava. Creduto poi capace di spionaggio, ne fu espulso.