Altri si lanciano i sassolini o con la sabbia fanno pagode.
Caccia libellule, acchiappa lucertole.
Chi sembra rendere omaggio al Cielo, chi con le liane fa pagliericci.
Ed i servizi: caccia alle pulci, liscia pellicce, netta le unghie.
Sfregano, grattano, tirano e spingono di qua e di là.
Liberi giocano fra i pini azzurri, liberi sguazzano nell'acqua verde.
Per completare il divertimento, la banda delle scimmie si andò a bagnare nel torrente. L'acqua correva via spumeggiando e spruzzando.
Come dice l'adagio: ogni bestia ha il suo linguaggio. Le scimmie dicevano: "Donde viene tutta quest'acqua? Oggi non abbiamo altro da fare: risaliamo il torrente e cerchiamo la sorgente, tanto per divertirci!" Lanciarono un sol grido e partirono tutte insieme correndo, chiamandosi e tirandosi, maschi e femmine, grandi e piccini. Scalarono la montagna seguendo il corso d'acqua senza fermarsi fino all'origine, che risultò essere la magnifica cascata che vedete:
Volano spruzzi di neve
Come bianchi arcobaleni.
S'acquatta la luna
Sotto il fresco soffio che fende le falde verdi
Umide di piccole gocce.
La cascata è un fuggevole sipario.
Le scimmie battevano le mani per l'ammirazione:
"Che bell'acqua! È dunque da qui che scorre via fino al mare."
Dicevano: "Chi fosse capace di scivolarci a trovare il punto preciso da cui sgorgano le acque, e di ritornarne sano e salvo, lo faremmo re."
Lo avevano ripetuto tre volte quando, a un tratto, la scimmia di pietra balzò fuori dal gruppo e gridò:
"Vado io, amici, vado io!"
Che brava scimmia! Non è appunto il momento in cui
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