Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Altri si lanciano i sassolini o con la sabbia fanno pagode.
     Caccia libellule, acchiappa lucertole.
     Chi sembra rendere omaggio al Cielo, chi con le liane fa pagliericci.
     Ed i servizi: caccia alle pulci, liscia pellicce, netta le unghie.
     Sfregano, grattano, tirano e spingono di qua e di là.
     Liberi giocano fra i pini azzurri, liberi sguazzano nell'acqua verde.

     Per completare il divertimento, la banda delle scimmie si andò a bagnare nel torrente. L'acqua correva via spumeggiando e spruzzando.
     Come dice l'adagio: ogni bestia ha il suo linguaggio. Le scimmie dicevano: "Donde viene tutta quest'acqua? Oggi non abbiamo altro da fare: risaliamo il torrente e cerchiamo la sorgente, tanto per divertirci!" Lanciarono un sol grido e partirono tutte insieme correndo, chiamandosi e tirandosi, maschi e femmine, grandi e piccini. Scalarono la montagna seguendo il corso d'acqua senza fermarsi fino all'origine, che risultò essere la magnifica cascata che vedete:


     Volano spruzzi di neve
     Come bianchi arcobaleni.
     S'acquatta la luna
     Sotto il fresco soffio che fende le falde verdi
     Umide di piccole gocce.
     La cascata è un fuggevole sipario.

     Le scimmie battevano le mani per l'ammirazione:
     "Che bell'acqua! È dunque da qui che scorre via fino al mare."
     Dicevano: "Chi fosse capace di scivolarci a trovare il punto preciso da cui sgorgano le acque, e di ritornarne sano e salvo, lo faremmo re."
     Lo avevano ripetuto tre volte quando, a un tratto, la scimmia di pietra balzò fuori dal gruppo e gridò:
     "Vado io, amici, vado io!"
     Che brava scimmia! Non è appunto il momento in cui


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