Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Che occasione inaudita! Che fortuna!"
     "Che cosa c'è là dentro?" chiedeva la folla delle scimmie che la circondava. "È profonda l'acqua?"
     "Non c'è acqua! Non ce n'è affatto! C'è invece un ponte di liste di ferro. E accanto un patrimonio che è dono del cielo e regalo della terra."
     "Quale patrimonio?"
     "Tutta quest'acqua passa sotto il ponte attraverso la roccia e, ricadendo, nasconde l'ingresso", spiegava allegra la scimmia di pietra. "Presso il ponte ci sono alberi e fiori, e una casa di pietra con forno e focolare, piatti e tazze, letti e sedili di pietra, e nel mezzo una stele su cui è incisa l'iscrizione Terra benedetta del Monte di Fiori e Frutti, Paradiso cavernoso della Grotta del Sipario Torrenziale: proprio così! Un posto in cui saremo ben riparati. Ed è spazioso, potremo facilmente abitarci in cento e mille. Andiamo a sistemarci e risparmiamoci le bizze del cielo venerando! Perché una volta là dentro


     Non ci raggiungerà il vento,
     Né pioggia ci bagnerà.
     Non temeremo il gelo,
     Più non udremo il tuono.
     Come una stufa, caldo vaporoso.
     D'anno in anno verdeggiano i bambù
     E brillano ogni giorno nuovi fiori."

     Il discorso riempì tutti di gioia, nella folla delle scimmie. Gridarono in coro:
     "Va avanti e guidaci!"
     La scimmia di pietra si raccolse di nuovo chiudendo gli occhi e saltò gridando:
     "Seguitemi tutti, entrate!"
     I più audaci avevano saltato, ma i meno arditi allungavano il collo, poi incassavano la testa nelle spalle, si grattavano le orecchie, si strofinavano le guance, strillavano; dopo qualche incertezza, entrarono tutti.


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