Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Voglion lasciare gloria e soldi ai figli,
     Ma nessuno si ferma per riflettere.

     Il re scimmia era dunque in cerca di immortalità, ma non era ancora destinato a incontrarla.
     Attraversò grandi città e molti villaggi del continente meridionale. Dopo otto o nove anni si trovò inattesamente sulla riva dell'oceano occidentale. Convinto che al di là del mare avrebbe pur trovato qualche immortale, si costruì una zattera simile alla precedente e navigò sul mare dell'ovest fino al continente occidentale.
     Quando fu sbarcato, errò a lungo prima di imbattersi in un'alta e bella montagna, nascosta alla base da una folta foresta. Senza temere lupi, né tigri o pantere, egli la scalò fino alla cima per godersi il panorama, che era proprio magnifico:

     Mille picchi come alabarde

     Rette da diecimila guardie.
     Pioggia rinfresca le cime,
     Riflessi di sole attraversano le brume.
     Alberi antichi le liane rinserrano,
     Scorron ruscelli lungo i sentieri,
     Fiori nell'erba folta e selvaggia,
     Bambù giganti sotto gli abeti:
     Verde e fresca la terra benedetta.
     Il gorgoglio delle sorgenti suona
     Come il corteggio di timidi uccelli.
     Burroni tappezzati di orchidee,
     Dappertutto licheni e muschi morbidi.
     Vene di drago che salgono e scendono:
     In un monte così si cela un Grande.

     Contemplava la veduta, quando udì una voce umana dal folto della foresta. Si infila fra gli alberi e tende l'orecchio. Era qualcuno che cantava:

     "Con la scure abbatto gli alberi,
     Imputridisce il manico durante la partita(4).
     In capo alla valle, presso le nuvole,
     Scambio fascine con vino, a piacere


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