Voglion lasciare gloria e soldi ai figli,
Ma nessuno si ferma per riflettere.
Il re scimmia era dunque in cerca di immortalità, ma non era ancora destinato a incontrarla.
Attraversò grandi città e molti villaggi del continente meridionale. Dopo otto o nove anni si trovò inattesamente sulla riva dell'oceano occidentale. Convinto che al di là del mare avrebbe pur trovato qualche immortale, si costruì una zattera simile alla precedente e navigò sul mare dell'ovest fino al continente occidentale.
Quando fu sbarcato, errò a lungo prima di imbattersi in un'alta e bella montagna, nascosta alla base da una folta foresta. Senza temere lupi, né tigri o pantere, egli la scalò fino alla cima per godersi il panorama, che era proprio magnifico:
Mille picchi come alabarde
Rette da diecimila guardie.
Pioggia rinfresca le cime,
Riflessi di sole attraversano le brume.
Alberi antichi le liane rinserrano,
Scorron ruscelli lungo i sentieri,
Fiori nell'erba folta e selvaggia,
Bambù giganti sotto gli abeti:
Verde e fresca la terra benedetta.
Il gorgoglio delle sorgenti suona
Come il corteggio di timidi uccelli.
Burroni tappezzati di orchidee,
Dappertutto licheni e muschi morbidi.
Vene di drago che salgono e scendono:
In un monte così si cela un Grande.
Contemplava la veduta, quando udì una voce umana dal folto della foresta. Si infila fra gli alberi e tende l'orecchio. Era qualcuno che cantava:
"Con la scure abbatto gli alberi,
Imputridisce il manico durante la partita(4).
In capo alla valle, presso le nuvole,
Scambio fascine con vino, a piacere
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