Infatti li chiamò e ordinò loro: "Qualcuno di voi sotterri questo vecchio diavolo. Gli altri si mettano a disposizione del mio maestro e governino il cavallo bianco."
I monaci acconsentirono. Scimmiotto aggiunse: "Non bisogna dire di sì, e poi cambiare idea quando volterò la schiena. Il mio maestro va servito sorridendo amabilmente; il cavallo bianco deve avere la giusta proporzione di acqua e di fieno. Se non farete esattamente così, assaggerete il sapore del mio bastone: vi faccio una dimostrazione."
Con una sola botta del randello colpì uno dei muri sopravvissuti all'incendio, in modo che volò a terra facendo cadere in rapida successione altri sette od otto muri in fila. Ai monaci, basiti dalla paura, tremavano le gambe. Si inginocchiarono e si prosternarono piangendo a calde lacrime: "Partite tranquillo, ci occuperemo di sua signoria con tutte le forze e con tutto il cuore. Ci guarderemo dalla minima negligenza."
Il bravo Scimmiotto! Con una piccola capriola fu sul Monte del Vento Nero, in cerca del kasâya.
Cicala d'Oro in viaggio verso l'Ovest
Sulla sua strada trova tigri e lupi
Molto più che mercanti o pellegrini.
La forza del gran santo lo sostiene
Contro l'avidità di un bieco monaco.
Un incendio ha distrutto il monastero
E l'abito ha rubato un orso nero.
Se non sapete se il kasâya fu ritrovato e che cosa ne seguì, ascoltate il seguito.
CAPITOLO 17
UN MOSTRO ELEGANTE
IN CUI SCIMMIOTTO FA IL DIAVOLO A QUATTRO SUL MONTE DEL VENTO NERO, E GUANYIN SOGGIOGA IL MOSTRO PLANTIGRADO.
Sappiate dunque che, quando Scimmiotto partì con la sua capriola nelle nuvole, i monaci giovani e vecchi, dhûta, servitori e domestici ne furono tanto impressionati che esclamarono: "Signoria, siete proprio una divinità discesa sulla terra, che cavalca brume e nuvole. È chiaro che il fuoco non vi poteva danneggiare. E dire che quella vecchia canaglia non lo aveva capito, e ha fatto di tutto per attirarci questa sciagura."
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