"Piccolotto, non riconosci più tuo nonno? Il nonno è discepolo del maestro della legge Tripitaka, fratello di sua maestà nell'eminente paese dei grandi Tang. Mi chiamo Scimmiotto, in religione Consapevole del Vuoto, di soprannome il Novizio. Vuoi sapere i miei poteri: se te li dicessi, le tue anime ti uscirebbero dal corpo e tu cadresti stecchito."
"Intanto continuo a non sapere niente di questi poteri. Sentiamo."
"Tienti stretto, bambino" rispose Scimmiotto ridendo, "e ascolta bene. Io
Sapevo trasformarmi per istinto
Fin da bambino per dote divina.
Coltivai il vero, nutrii la natura
E uscii dal ciclo della morte impura.
Camminai verso il Tao con cuor sincero
Sopra il Monte Lingtai cogliendo i semplici.
Su quel monte viveva un immortale
In età di diciottomila anni.
Io lo pregai di prendermi apprendista
E di insegnarmi l'immortalità.
Mi rivelò che stanno in noi quei farmaci
Che nessun farmacista ci prepara.
Da lui appresi le formule immortali
E le basi per renderle efficaci.
Illuminato da luce interiore,
Ho realizzato impavido equilibrio.
Mi volsi al Nulla, lasciai i desideri,
Purificati i sensi rafforzai
Il corpo ed imboccavo alfin la strada
Di santità. Se trattieni energia
Dopo tre anni avrai corpo divino,
Che la gente comune non può offendere.
Ho corso tutti i dieci continenti
Fino all'estremità di mare e cielo.
Vissi così più di trecento anni,
Prima di pervenire nell'empireo.
Ottenni questa sbarra a cerchi d'oro
Da un drago soggiogato in fondo al mare.
Governai il Monte dei Fiori e dei Frutti
Riunendo molti mostri nella grotta.
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