"Non sapete chi era: un amico dell'orso bruno. L'altro giorno parlava con lui e con un letterato vestito di bianco. Quel moraccio li invitava al convegno dell'abito buddista per festeggiare il suo compleanno. Il taoista diceva che oggi gli avrebbe fatto gli auguri e domani avrebbe partecipato alla festa. Ecco chi era. Di sicuro si stava recando a fare gli auguri."
"Se le cose stanno così, va bene."
Scimmiotto esaminò il cadavere e vide che si trattava di un lupo grigio. Sugli orli del vassoio erano graffiati i caratteri:
FABBRICATO DAL MAESTRO DEL VUOTO TRASCENDENTE
Vedendoli, Scimmiotto si mise a ridere: "Ma guarda che fortuna! Va proprio bene, per il vecchio Scimmiotto; e anche per voi, pusa, che farete poca fatica. Questo è meglio di una resa spontanea, e ci risparmia di menar le mani. È incastrato ben bene."
"Consapevole del Vuoto, che cosa vai dicendo?"
"A me piace molto il proverbio: a furbo, furbo e mezzo; ma non so se sarete d'accordo."
"Parla."
"Vedete, pusa, su questo vassoio ci sono due pillole: saranno il nostro biglietto d'ingresso in casa del mostro. L'iscrizione ci servirà per adescarlo. Se mi date retta, il piano che vi propongo ci risparmierà le fatiche di una campagna militare: il mostro sarà in tali pasticci, che l'abito buddista ricomparirà senza indugio. Se invece non vi sta bene, separiamoci: voi andate a ovest, io a est. E rimpiangete pure il kasâya, non lo rivedrete più: e tanto peggio per il monaco cinese."
Guanyin rise: "Sei una scimmia con la lingua sciolta."
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