"Me ne guardo bene; ma un piano ce l'ho."
"Sentiamo."
"L'iscrizione dice: Fabbricato dal Maestro del Vuoto Trascendente. Suppongo che fosse il nome del taoista. Se siete d'accordo, voi, pusa, assumete il suo aspetto; quanto a me, mi mangio una delle pillole e trasformo in pillola me stesso: mi farò leggermente più grosso di quella che rimane. Voi gli presenterete il vassoio come regalo di compleanno e gli offrirete la pillola più grossa. Quando l'avrà ingoiata e sarò dentro, mi impegno io a cambiare le sue intime disposizioni: se non ci renderà subito l'abito buddista, ne fabbricherò un altro con le sue budella annodate."
Guanyin non poté che approvare con un cenno del capo. "Allora, si va?" fece Scimmiotto ridendo.
Con la forza illimitata della sua immensa compassione, la sua infinita capacità di trasformarsi, la congruenza del suo spirito con la sua volontà, nonché della sua volontà con il suo corpo, in un istante essa assunse l'aspetto del taoista, l'Immortale del Vuoto Trascendente.
Svolazza la sua cappa in piumino di gru,
Si avanza a passi aerei, come stesse danzando;
Il volto mostra gli anni del pino e del cipresso:
Benché non abbia età, la carnagione è fresca.
Il tempo non dà tregua, lo stesso è differente;
Tutto va ritornando ad un'unica Legge
Dalla qual ci separa perversa incarnazione.
"Siete proprio una bellezza!" sghignazzò Scimmiotto a quella vista. "E ditemi: sareste una pusa-mostro, oppure un mostro-pusa?"
"Consapevole del Vuoto" replicò sorridendo Guanyin, "mostro o buddha non sono che prodotti del pensiero; la loro realtà sfocia nel nulla in entrambi i casi."
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