Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 355
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     "Non capite, maestro" replicò il Novizio ridendo. "Non serve a niente interrogare un altro. È proprio lui che fa al caso nostro."
     Poiché Scimmiotto non mollava, il giovanotto dovette sputare il rospo: "Qui siamo nel Tibet, e questa è la tenuta del vecchio Gao, perché la maggior parte della gente del posto si chiama Gao. E adesso lasciatemi andare."
     "Equipaggiato come sei, non stai certo facendo due passi nel vicinato. Dimmi dove vai e che cosa cerchi. Quando mi avrai detto anche questo, ti lascerò."
     "Mi chiamo Gao Cai. In casa nostra la figlia più giovane del padron di casa, che ha appena compiuto vent'anni e non è ancora sposata, da tre anni è stata accaparrata da un mostro. Fa la parte del genero, questo mostro, ma il padrone ne è scontento perché, dice, la situazione non può durare. Ne soffre la nostra reputazione e si perde la possibilità di imparentarsi con un'altra famiglia. Il padrone se ne vorrebbe sbarazzare, ma non c'è verso. Anzi, il mostro ha sequestrato la ragazza nella sua capanna e da sei mesi non la lascia uscire, nemmeno per vedere i suoi. Il padrone mi ha affidato qualche tael d'argento, perché vada in cerca di un esorcista capace di scacciarlo. È un pezzo che vado e vengo; ho portato qui tre o quattro persone che non hanno saputo risolvere il problema: monaci buddisti fannulloni, o preti taoisti balordi. Mi ha coperto di rimproveri, mi ha dato un altro mezzo tael e mi ha mandato a cercare un maestro della legge che sia capace di vincere questo fottuto mostro. Mi ci mancava soltanto di restare bloccato per strada! Ecco i miei problemi. Non ho tempo per essere più gentile. Non immaginavo che tu avessi una presa così forte, e ti ho raccontato tutta la storia perché mi lasci andare. Soddisfatto?"


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]