Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Da dove vengono, quei due?"
     "Si tratterebbe di santi monaci, fratelli dell'imperatore delle terre dell'Est che li ha incaricati di andare a chiedere le scritture al Buddha nel Paradiso dell'Ovest."
     "Se vengono davvero da tanto lontano, questi monaci, devono pur avere qualche potere. E adesso dove sono?"
     "Aspettano alla porta."
     Il vecchio corse a riceverli, accompagnato da Gao Cai e trattandoli da reverendi.
     Udendo questo appellativo, Tripitaka si volse e si trovò davanti un vecchietto con un copricapo di raso nero, un abito di broccato del Sichuan bianco cipolla, stivali di vitello conciato e una cintura verde-nera. Sorrideva e diceva: "Saluto rispettosamente il reverendo."
     Tripitaka ricambiò la cortesia, ma Scimmiotto se ne stava sulle sue. Il suo aspetto ripugnante dissuase il vecchietto dal rivolgersi anche a lui.

     "E il vecchio Scimmiotto non ha diritto al saluto?"
     Il padron di casa se la prese con Gao Cai: "Mi hai giocato un altro tiro mancino, pendaglio di forca. Già ci dobbiamo sbarazzare di quel brutto genero con la testa bislacca, e tu mi porti anche quest'altro duca del tuono per terrorizzarci."
     "Questa è mancanza di giudizio. Temo che il vecchio Gao sia invecchiato inutilmente. Eppure l'hai avuto, il tempo di imparare che è sbagliato giudicare la gente dalla sua faccia. Il tuo vecchio Scimmiotto, per brutto che sia, qualcosa sa fare. Per esempio, catturare il mostro, levarti di torno il genero, restituirti la figlia; per te non sarebbe male, vero? E allora perché ti lamenti del mio aspetto?"


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