Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Una montagna non basta a fermarlo" si disse il mostro. Recitò un altro incantesimo, che rapì nello spazio il monte Emei e lo fece cadere su Scimmiotto; il quale se lo aggiustò sulla spalla destra. Immaginatelo che corre dietro al suo maestro con due grandi montagne sulle spalle. All'orco venivano i sudori freddi: "Non si è mai vista una cosa simile" mormorava stupefatto. Infine, concentrandosi al massimo, recitò un terzo incantesimo che fece piovere anche il monte Tai sulla testa del Novizio: il quale questa volta non riuscì a reggere, lo presero i crampi muscolari. Il peso era tale che le sue tre divinità parassite viscerali squittivano pietosamente, e lui sanguinava dalle sette aperture.
     Che mostro in gamba! Dopo avere schiacciato al suolo Scimmiotto con questo trucco magico, montò su un gran vento per raggiungere Tripitaka. Dal bordo della sua nuvola tese la mano per rapire il cavaliere, ma Sabbioso lasciò cadere i bagagli, sfoderò il suo bastone per abbattere gli esseri malefici e lo fronteggiò. Il mostro brandì la Spada delle Sette Stelle. Che battaglia!


     Brillano come lampi le due armi.
     A veder l'uno roteare gli occhi
     Sembra il dio nero della morte. L'altro,
     Con maschera di ferro, si presenta
     Da vero general delle Cortine.
     Coi suoi grandi poteri cerca il mostro
     Di catturare il monaco. Ma l'altro
     Vuol proteggerlo a prezzo della vita.
     Salgono nebbie e nubi fino al cielo,
     Gli astri sono nascosti dalla polvere,
     Il sole impallidisce e l'universo
     Sembra precipitare nelle tenebre.
     Vanno e vengono in scontri ripetuti


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