"All'ingresso si è presentato un bonzo con la faccia pelosa e una gola da duca del tuono, accompagnato da un altro con il grugno lungo e le orecchie larghe. Reclamano un certo monaco cinese, e minacciano di buttar giù tutto se non glielo diamo" spiegarono i diligenti mostriciattoli.
"Scimmiotto e Porcellino" disse il re diavolo con un sorriso sdegnoso. "Come avranno fatto a trovarci? Ci sono quasi centocinquanta li dal punto della cattura alla nostra grotta. Ragazzi, dite agli addetti ai carri di portarli fuori."
Gli addetti spinsero cinque piccoli carri verso la porta, e l'aprirono per farli uscire. Porcellino commentò: "Sembra che vogliano traslocare; si saranno spaventati."
"Da come si dispongono, non sembra un trasloco" osservò Scimmiotto.
In effetti i carri venivano disposti nell'ordine dei cinque elementi: metallo, legno, acqua, fuoco e terra. Mentre alcuni mostriciattoli restavano di guardia, gli altri rientrarono per mettersi a rapporto.
"Fatto?" chiese il re diavolo.
"Tutto a posto!" risposero loro.
"Allora portatemi la lancia."
Due addetti alla squadra dell'arsenale portarono un'arma lunga otto tese dalla punta di fuoco. Il re la impugnò e si avviò a lunghi passi, bilanciandola e roteandola; era a piedi nudi e non indossava altro che una piccola gonna militare di broccato ricamato, stretta alla vita.
Scimmiotto e Porcellino videro comparire una creatura
Col viso così bianco che sembrava incipriato,
Le labbra tanto rosse che sembravano dipinte,
Capelli in crocchie nere più dell'ala della notte,
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