Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Il Novizio non poté resistere al desiderio di esaminarlo da vicino e ridiscese; le costellazioni che erano con lui lo seguirono. L'avversario aveva

     una capigliatura arruffata, trattenuta da un sottile cerchio d'oro. Occhi brillanti sotto biondi sopraccigli corrugati, naso pendente dalle larghe narici, grande bocca quadrata dai denti aguzzi.
     Indossava una cotta di maglia metallica serrata alla vita da una cintura di seta; calzava morbidi stivali di cuoio e impugnava il suo bastone con denti di lupo.
     Benché simile a un uomo, c'era nel suo aspetto qualcosa di ferino.

     Scimmiotto brandì la sua sbarra e urlò: "Che specie di mostro sei? Dove hai preso l'impudenza di farti passare per il Buddha e di imitare il Colpo di Tuono?"
     "Lo sapevo, macaco, che non mi conoscevi: altrimenti non avresti corso il rischio di violare il mio territorio. Questo è il piccolo paradiso dell'Ovest. L'ho avuto in dono dal cielo quando, dopo lunga pratica, ho conseguito il giusto frutto. Sono il buddha dei Sopraccigli Biondi; questa gente non lo sa, e mi chiama semplicemente mahârâja dei Sopraccigli Biondi. Da un pezzo ero informato del vostro viaggio e delle tue prodezze. Ho suscitato questo miraggio per attirarvi qui, perché mi voglio misurare con te. Se mi vinci vi lascerò andare; altrimenti vi ucciderò e andrò io dal Beato a chiedere le scritture, per acquistare il merito di riportarle in Cina."

     "Sei un chiacchierone" commentò Scimmiotto con un sorriso beffardo. "Se la tua intenzione è di batterti, le parole sono inutili. In guardia!"


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